Il centro servizi A22 al posto di Subaru

Si è sperato fino all'ultimo di mantenere ad Ala la sede italiana della Subaru. Ma la lotta dei lavoratori, del sindacato e della Provincia non ha prodotto il risultato sperato. La multinazionale giapponese, quindi, il primo luglio se ne andrà a Milano lasciando in Trentino solo il magazzino con tre addetti. Gli altri 43 dipendenti dovranno decidere se accettare il trasferimento nel capoluogo lombardo o se intascare gli incentivi all'esodo e cercare un'altra occupazione, in un periodo dove è più facile, realisticamente, trovare un ago in un pagliaio

di Nicola Guarnieri - NO

Si è sperato fino all'ultimo di mantenere ad Ala la sede italiana della Subaru. Ma la lotta dei lavoratori, del sindacato e della Provincia non ha prodotto il risultato sperato. La multinazionale giapponese, quindi, il primo luglio se ne andrà a Milano lasciando in Trentino solo il magazzino con tre addetti. Gli altri 43 dipendenti dovranno decidere se accettare il trasferimento nel capoluogo lombardo o se intascare gli incentivi all'esodo e cercare un'altra occupazione, in un periodo dove è più facile, realisticamente, trovare un ago in un pagliaio.
L'assessore provinciale all'industria Alessandro Olivi, però, ha deciso di mantenere la promessa e tentare nuove strade per ricollocare le maestranze. Certo, l'addio di Subaru pesa: per l'occupazione ma anche per i milioni di euro di tasse che la casa delle Pleiadi lascia sul territorio. E poi c'è il piccolo «giallo» dello stabilimento: grande, strategico perché attaccato all'autostrada e alla ferrovia del Brennero (due arterie tra le più importanti d'Europa) e, soprattutto, ancora da ammortizzare. Subaru, infatti, ha investito in questa struttura 7 milioni di euro, ha acceso mutui e la Provincia ha contribuito con la realizzazione di un sottopasso ferroviario ad hoc da 2 milioni. Insomma, troppo per non cercare in tutti i modi di evitare che rimanga ad Ala una costosissima scatola vuota data in pasto a topi e ragnatele.
Ed è qui che Olivi gioca l'ultima carta della sua partita. «Sto trattando con l'A22 per portare in quello spazio il centro servizi. È equidistante tra Trento e Verona e, soprattutto, con una spesa minima per uno svincolo d'accesso dall'autostrada si ricaverebbe la sede ideale. Ad Ala potrebbero trovare posto i mezzi di soccorso e della manutenzione e, quello che maggiormente mi interessa, potrebbero trovare lavoro i fuoriusciti di Subaru. L'intenzione è di far convivere il magazzino della società nipponica con l'Autobrennero. Non so quanti lavoratori potrebbero essere assorbiti ma il contatto c'è e la discussione è stata avviata».
Insomma, non è certo una boutade primaverile ma un progetto concreto. L'A22, d'altro canto, in quei capannoni troverebbe la collocazione più appropriata ma deve accettare di assumere se non tutti i 43 dipendenti Subaru comunque una parte significativa. Con quali mansioni è oggetto di confronto ma questo sbocco, impensato e insperato fino a ieri, è molto più di una possibilità.
Sul versante aziendale, invece, arriva la conferma al trasloco. «Subaru Italia sta affrontando un profondo cambiamento delle strategie aziendali che non porteranno ad un abbandono del suolo italiano per convenienza economica, ma, al contrario, verrà consolidato il ruolo centrale dell'azienda per il mercato europeo. L'azienda è pienamente consapevole del fatto che un tale cambiamento provochi uno sconvolgimento nel tessuto sociale locale, dove Subaru ha avuto per lungo tempo la propria sede, ma non può evitare di operare quei cambiamenti senza i quali la propria esistenza in Italia potrebbe essere messa in discussione».
Milano, insomma, è ritenuta più consona sia per l'immagine che per le scelte strategiche a livello europeo e non solo italiano. E dai vertici continentali del gruppo, Bruxelles per intenderci, si precisa che la decisione di mollare il presidio di Ala arriva direttamente da Tokyo, dalla sede centrale della Heavy Fuji Industries, ed è datata addirittura settembre 2012. E, a detta di Subaru, giustificata dal crollo del mercato auto del Sud Europa.

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