Tornano i rintocchi di Maria Dolens Il batacchio è stato riparato

Maria Dolens ha ripreso a suonare. Il suo battaglio, che ad inizio giugno si era incrinato, ora è tornato come nuovo, dopo una breve trasferta a Reggio Emilia dove è stato riparato. Il grande martello di bronzo che percuote il monumento è stato infatti temporaneamente sistemato, per poi essere sostituito definitivamente il prossimo inverno.

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«Abbiamo staccato il naso del battaglio (incrinatura nella parte inferiore del batacchio,nrd), che si era incrinato e corroso nel corso del tempo, e aumentato poi il raggio di oscillazione della campana» spiega Enrico Capanni, ingengere dell'omonima ditta Capanni. Lo stesso che nel 1964 intervenne sulla Campana per la sua prima grave irreparabile incrinatura, che costrinse i tecnici a rifondere il monumento proprio nei laboratori della sua ditta di Castelnovo ne'Monti. «Ora la vostra Maria Dolens suona meglio di prima» sottolinea l'ingegnere che ormai la conosce bene. Quella infatti che vediamo oggi è anche un po' la sua Campana, oltre che la terza in ordine storico. Fu fusa per la prima volta a Trento il 30 ottobre del 1924 col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti, per poi essere di nuovo lavorata nel '39 a Verona visto che il suo suono non aveva convinto i sovrintendenti. L'ultima fusione, e qui entrò in gioco la ditta Capanni, avvenne infine il 1° ottobre 1964 nei suoi 270 quintali di metallo incandescente davanti alle autorità roveretane, alla Reggenza, ai governatori dei Lions Club e a vari giornalisti della carta stampata e della tv.
Oggi il monumento simbolo di Rovereto è in perfetta forma, giusto in tempo per la stagione estiva che ogni anno porta diversi turisti sul Colle di Miravalle, desiderosi di ammirare la campana di bronzo più grande al mondo che suona a distesa. In un anno, come il 2015, in cui ricorre il centenario della Grande Guerra, di particolare importanza per la storia di Maria Dolens. Fu infatti il bronzo dei cannoni delle 19 nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale a costituirla, fondendo quello che oggi è diventato un simbolo di pace e fratellanza. «Per ora abbiamo riparato il battaglio, ma di inverno, quando la campana non suona, lo sostituiremo definitivamente. Ne creeremo uno che duri non cinquant'anni come quello vecchio, ma cento» sottolinea Enrico Capanni, orgoglioso della sua riparazione e della sua azienda.
I rintocchi della Campana, a cui si può assistere ogni giorno fino al 15 settembre dalle 21 alle 22, si possono udire alle 21.30 in tutta la vallata. Suoni che sicuramente renderanno più suggestivo il percorso espositivo installato da Paolo Aldi per accompagnare il visitatore alla scoperta di Maria Dolens, da quando è nata fino ai giorni nostri. «Il mondo alla campana», è questo il titolo della mostra che sarà completata il 4 ottobre, anniversario del primo suono della Campana, anche se già da ora è possibile visionare alcuni spazi e contenuti che vivranno oltre le celebrazioni. «La mia installazione proporrà una ricerca dello spazio sottile che c'è tra la storia e la profezia - spiega il fotografo Paolo Aldi -. Saranno mostre e creazioni non gridate, ma alla ricerca del silenzio perché la Campana non è semplicemente un elemento materiale ma sonorità dello spirito». Il percorso espositivo, che prevede 1000 immagini e 7 video, partirà dall'entrata dove si accederà dalla prima sala, la Sala della profezia, per proseguire nella grande sala circolare, lo Spazio della missione. Da qui, salendo lungo l'Ascesa del pellegrino, si uscirà sulla Terrazza della visione, per poi scendere attraverso il Boschetto della pace. Percorrendo il viale delle Bandierine si arriverà poi ai piedi della Campana per proseguire verso il Parco della memoria. Qui, già dai primi di giugno, si può visitare il percorso circolare in cui sono stati rievocati i novant'anni della Campana dei caduti attraverso una mostra fotografica all'aperto. Trentanove pannelli di oltre un metro quadro ciascuno distribuiti nel prato raccontano la storia di Maria Dolens dalla sua prima fusione a oggi.
Intanto lungo le vie di Rovereto è già possibile osservare fino ad ottobre la mostra fotografica diffusa «La Campana e il Mondo nel cuore di Rovereto», ripercorrendo la storia e l'impegno della Fondazione in questi novant'anni.
F.C.

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