Il servizio «ibrido» dei vigili del fuoco Airoldi (Pd) attacca: spreco di denaro
«Ai primi di settembre ci siederemo ad un tavolo con il sindaco Valduga e nel pieno rispetto dell'autonomia decisionale del Comune di Rovereto affronteremo il tema riguardante il futuro dei vigili del fuoco a Rovereto. È un argomento da affrontare, con un ragionamento approfondito e non certo a spot».
Oltre non si spinge l'assessore provinciale con delega alla protezione Civile Tiziano Mellarini nel rispondere alla domanda su «se» e «come» si intende risolvere una volta per tutte l'annosa «anomalia» della realtà roveretana dove nei giorni feriali (dalle 8 alle 20) prestano servizio con i propri mezzi i permanenti di Trento mentre di notte e nei festivi sono attivi i volontari del Corpo di Rovereto. Un'anomalia appunto tutta trentino-roveretana, un tema che anche la politica ha avuto difficoltà a risolvere rimandando di anno in anno la scelta finale.
A risollevare la questione ci ha pensato in queste ore il consigliere comunale del Pd Mario Airoldi che con un'interrogazione cerca di «stanare» il neo sindaco Valduga per capire la linea che l'amministrazione comunale intende assumere. Stavolta Airoldi lo fa dai banchi dell'opposizione dopo che nell'ottobre scorso aveva interrogato sull'argomento il «suo» stesso sindaco Andrea Miorandi ottenendo una risposta giudicata insoddisfacente.
«C'è un problema di spreco di denaro pubblico derivante dal fatto che ogni giorno, dal lunedì al venerdì, i vigili del fuoco permanenti di Trento per coprire la presenza giornaliera nella caserma di Rovereto, si spostano in sei su tre mezzi: autoscala, autobotte, automobile - afferma l'esponente del Pd - Ritengo che si possa agire diversamente risparmiando soldi pubblici e inquinamento per l'ambiente».
Da qui la sollecitazione alla nuova amministrazione comunale a «ripensare all'utilizzo dei permanenti, sostituendoli con vigili alle dipendenze del Comune - scrive Airoldi - che possano svolgere anche altre mansioni comunali. Tra l'altro in caso d'interventi eccezionali, ricordo che da Trento, si arriva al casello nord di Rovereto, in 15 minuti». Il consigliere Pd chiede quindi a sindaco e giunta «quanto costa alla comunità, la presenza dei permanenti, compresi i costi per lo spostamento dei mezzi, quanti di questi costi sono a carico del Comune di Rovereto, se il viaggio di trasferimento è compreso nell'orario di lavoro e se l'amministrazione intenda rivedere la scelta della presenza giornaliera dei permanenti».
Al momento sul punto il sindaco Francesco Valduga rimane «coperto»: «È un argomento che ha impegnato e impegna molteplici soggetti da decenni e va affrontato, ma non in modo estemporaneo. Un ragionamento complessivo sul sistema di protezione civile che vogliamo va fatto e non solo in termini di costi».
Conti ufficiali sui costi di questa «anomalia» non ne sono mai stati dati ufficialmente. Informalmente però lo spostamento quotidiano dei tre mezzi da Trento a Rovereto e ritorno (autoscala, autobotte, automobile) costa all'incirca 120 euro al giorno di carburante a mezzo che moltiplicato per 26 giorni fanno circa 3000 euro al mese, senza contare i costi meccanici.
Le sei persone che prestano servizio per 12 ore al giorno sono dipendenti provinciali e percepiscono mediamente uno stipendio di 35 mila euro all'anno. Questo per 36 ore. Il servizio però è di 12 ore al giorno (8-20) e quindi la «forza-lavoro» va raddoppiata. Vigili del fuoco e persone che mangiano, pranzo e cena, e questo è un altro costo. Il tutto per una cifra che si avvicina annualmente attorno al mezzo milione di euro.