Smart lab riparte, in attesa del giudice
Dopo l'estate è ripresa a pieno ritmo l'attività dello Smart Lab. Un'attività ancora sub iudice - pende ancora il ricorso d'urgenza avviato da un residente della zona - ma a tutela della quale gli interventi promessi stanno diventando realtà. A palazzo Pretorio si è data un'accelerata ai tempi, anche perché l'obiettivo - un po' ottimistico ma non utopico - è quello di collaudare le nuove strutture entro il 21 ottobre, data della nuova e probabilmente risolutiva udienza in tribunale.
Attualmente parte delle opere promesse sono state realizzate - le telecamere e l'impianto di condizionamento su tutte - mentre sono stati appaltati i lavori per la barriera antirumore: gli operai dovrebbero mettersi all'opera già nei prossimi giorni. Ma non si tratterà di un cantiere lampo: serve realizzare un cordolo in cemento armato per sostenere i pannelli fonoassorbenti da tre metri a tutela della tranquillità dei vicini.
Nel frattempo, fanno notare i ricorrenti, il solo fatto che siano state messe le telecamere ha pressoché eliminato urla, schiamazzi e vandalismi. E la sensazione è che gli animi si siano piuttosto rasserenati: «Già vedere che l'amministrazione sta realizzando le opere promesse è un segnale importante - spiegano i vicini dello Smart Lab - se queste opere saranno efficaci forse nemmeno serviranno i rilievi fonometrici fatti in contraddittorio». Il clima, insomma, pare essersi stemperato parecchio.
Ma ricordando la vicenda, lo Smart Lab è finito nel mirino a seguito di un ricorso d'urgenza dei residenti, che avevano chiesto al tribunale un intervento. I timori erano per una chiusura anticipata che, secondo i gestori del centro giovani, avrebbe significato la morte della struttura. davanti al giudice, l'amministrazione aveva messo una pezza, impegnandosi a realizzare una serie di interventi. E su quel terreno si è mosso più di qualcosa. Le telecamere, tanto per cominciare, sono arrivate: due all'ingresso principale che dà su viale Trento, due all'uscita che insiste sul parco.
Dovrebbero fare da deterrente nei confronti di chi, a fine serata, si diverte a bivaccare da quelle parti quando non si rende responsabile di piccoli vandalismi. Per ora funziona, almeno a sentire i residenti: «Per tutta l'estate l'attività è stata molto sotto tono, come sempre nei mesi caldi. Ma anche quando c'era movimento non ci sono stati problemi dell'anno scorso».
Recentemente risolto anche il problema delle finestre nelle sale prove: per via della temperatura troppo alta, erano perennemente aperte. Con il risultato che la pur ottima isolazione della struttura diventava inefficace. Ora sono arrivati i climatizzatori, e pure qui dovrebbe essere risolto il problema.
Resta il vero nodo, quello cioè del rumore nel momento in cui si aprono le porte: a palazzo Pretorio hanno appaltato i lavori per la realizzazione di una seconda porta a bussola e per l'installazione della barriera fonoassorbente. Passati i trenta giorni previsti dalla legge, ora sarà consegnato il cantiere. Che dovrà lavorare piuttosto velocemente: la barriera è grande, oltre che alta tre metri. Quindi pesa. Ecco perché servirà realizzare un cordolo di cemento armato a cui ancorare i pannelli. Non sarà il lavoro di un giorno, ma per il 21 ottobre si conta di avere già il collaudo. Poi si faranno i rilievi fonometrici in contradditorio tra le parti. Anche se un'apertura dai residenti già c'è: «Se i lavori risolveranno il problema, non sarà necessario fare altro». L'autunno, allo Smart Lab, è iniziato decisamente meglio di come era finita l'estate.