Case Itea alle Fucine, la denuncia dei residenti «Risse e danni: siamo in ostaggio delle baby gang»

«Risse e danni: siamo in ostaggio delle baby gang»

di Laura Galassi

Gli appartamenti Itea delle Fucine sono abbandonati a se stessi, territorio di degrado e squallore. È la denuncia di un gruppo di residenti del civico 15, in via Leonardo Da Vinci che, la scorsa settimana, esasperati dai problemi di convivenza con alcuni giovani del quartiere, hanno messo nero su bianco la loro frustrazione. La missiva, firmata dai capifamiglia, è stata inviata all’Istituto trentino di edilizia abitativa, colpevole, si legge, di aver allentato le maglie del controllo sugli inquilini e gli interventi di manutenzione.

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Cindy Loss si è fatta portavoce del malumore generalizzato, anche se di fatto da anni non abita più nel quartiere. «Ho vissuto qui per trent’anni, i miei genitori da un decennio hanno riscattato il loro appartamento. Erano felici del loro investimento, mentre adesso lo stabile è completamente svalutato per colpa di queste baby-gang», spiega la donna, oggi residente a Besenello. Non è tanto la perdita del valore immobiliare a preoccupare la coppia di anziani, bensì lo stato di angoscia costante, frutto di minacce e insulti da parte di alcuni giovani, tutti sotto i vent’anni, arrivati nei palazzoni da qualche anno. «Ci sentiamo abbandonati, veniamo trattati come fossimo un mondo a parte rispetto alla città, ma di fatto noi siamo parte di Rovereto tanto quanto il centro storico», fa notare la signora Loss.

Tra gli episodi di inciviltà c’è, in prima istanza, l’abbandono selvaggio di rifiuti. Al momento del nostro sopralluogo, accanto ai bidoni della differenziata, c’era un divanetto e una mensola, ma i residenti spiegano che nelle scorse settimane qualcuno aveva scaricato un’intera cucina, con tanto di elettrodomestici. «Abbiamo segnalato la cosa all’Itea, e in risposta ci è arrivata una lettera che ci invitava a differenziare, pena una multa» ci spiegano.

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All’ingresso del condominio, affacciato sul campo da calcio, è appeso un cartello che elenca ciò che è vietato fare negli spazi comuni. «Lordare i muri con scritte-disegni; deturpare gli spazi destinati a verde; disturbare la quiete con schiamazzi e rumori molesti; giocare a palla nei pressi dell’edificio». «Questi divieti vengono infranti quotidianamente», afferma Loss. I residenti denunciano grigliate organizzate nel parchetto dietro i palazzi, con rifiuti abbandonati tra i giochi per bambini, risse, grida sotto il portico, ma soprattutto danneggiamenti ai veicoli parcheggiati nel piazzale. «Il 26 gennaio abbiamo trovato la nostra auto, e altre tre, inondate di polvere degli estintori. Qualcuno ne ha rubato uno da un locale e si è divertito. Un mese fa era stata la volta della vernice bianca, per non parlare degli specchietti rotti e dei graffi sulla carrozzeria», continua la donna.

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Tutti hanno sporto denuncia alle forze dell’ordine, ma i responsabili, non essendo stati colti in flagrante, sono difficili da accusare. Stufi di non essere ascoltati, i cittadini delle Fucine si sono rivolti al Comune. L’assessore Maurizio Tomazzoni, con delega ai rapporti con Itea, ha raccolto le loro istanze. «Abbiamo avvertito la polizia locale. È in momenti come questi che ci si accorge dell’importanza della pianificazione urbanistica. Quel quartiere è stato costruito come aggiunta alla città, senza pensare ai luoghi di socializzazione che rafforzano il controllo sociale», è l’analisi di Tomazzoni. Anche Itea non nega che le Fucine siano una zona difficile. «Non è vero che siamo assenti», sostiene il presidente Salvatore Ghirardini. «Per i rifiuti si potrebbe pensare a un porta a porta, che costerà di più, ma disincentiva l’abbandono». «Non abbiamo il controllo sull’assegnazione degli alloggi e comunque sulle nuove famiglie non riusciamo a fare una radiografia preventiva per capire se sono problematiche», precisa. L’unico modo di combattere l’inciviltà, conclude, «è rafforzare l’autocontrollo. Se riusciamo a beccare i colpevoli sul fatto, saremo autorizzati ad allontanarli».

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