Consiglio comunale d'urgenza sul caos traffico: è battaglia
Questa viabilità non s'ha da fare. Anzi, non si doveva fare. Parola di minoranze, compatte e all'unisono, che hanno chiesto e ottenuto un consiglio comunale d'urgenza per discutere di traffico e rivoluzione viaria operata dalla giunta.
L'appuntamento con l'aula è stato fissato al 22 giugno, la prossima settimana, e palazzo Pretorio, c'è da giurarci, sarà caliente. Anche se le premesse, per una sorta di bon ton istituzionale, sono pacate visto che la mozione presentata dalle opposizioni - destra, sinistra, centro poco importa - formalmente chiede al sindaco Francesco Valduga di illustrare al civico consesso le modifiche attuate in questi giorni. E, ovviamente, si insiste per conoscere a che punto è arrivato il Pum, il Piano urbano della mobilità, per cercare di capire l'orizzonte temporale e politico delle idee dell'amministrazione comunale sulla gestione del traffico in città. Chiaramente si chiedono lumi pure sulla tangenziale leggera, inserita nel Protocollo d'intesa firmato con la Provincia e che ha prodotto due progetti (e il costo stimato in 90,6 milioni di euro) che non sono mai stati illustrati al consiglio.
«Vogliamo conoscere le finalità e gli scenari definitivi - insistono i consiglieri di Progetto Rovereto Città, Pd, Lega Nord e M5s - e, soprattutto, ci aspettiamo che la giunta decida una volta per tutte di condividere con l'aula Malfatti l'individuazione degli interventi realmente necessari e la loro tempistica realizzativa».
L'invito, dunque, è che al consiglio comunale monotematico convocato d'urgenza per giovedì 22 giugno ci siano anche gli esperti di Caire, la società di Reggio Emilia incaricata di redigere il Pum.
Fin qui i motivi della riunione politica in piazza del Podestà. Ma le opposizioni alzano il tiro: «Non solo noi ma l'intera cittadinanza non ha compreso i motivi che hanno indotto la giunta Valduga ad avviare questo processo. La città, per grandissima parte, giudica questo nuovo piano della viabilità cervellotico, indecifrabile e, in definitiva, dannoso».
Marco Zenatti, Luisa Filippi, Fabrizio Gerola, Nicola Simoncelli, Mario Airoldi, Andrea Miorandi, Viliam Angeli e Paolo Vergnano, insomma, vogliono vederci chiaro. Tantopiù che sono stati sollecitati dai residenti e soprattutto dai commercianti.
«Gli operatori economici del centro storico vedono con preoccupazione l'ulteriore difficoltà di accesso che la nuova viabilità provocherà sui potenziali clienti e turisti ma non solo, anche numerosi residenti avvertono con apprensione l'effetto che queste nuove disposizioni sulla viabilità provocheranno sul tessuto urbano del centro storico».
Sotto accusa, poi, è il cambiamento in corso d'opera della scelta. «Tra la presentazione alla stampa e la fugace descrizione in commissione urbanistica l'amministrazione ha modificato il proprio orientamento. Anche negli incontri pubblici tenuti da sindaco e assessori si è avvertita in maniera esplicita la preoccupazione e la contrarietà che questi provvedimenti hanno suscitato nella popolazione, sia in ordine al merito delle nuove disposizioni che nella tempistica della loro entrata in vigore».
Insomma, la contestazione maggiore non è tanto sulla diffusione dell'informazione ma sulla qualità della stessa. «Risulta del tutto evidente come non sia stata data la giusta priorità agli interventi: il Pum ancora vigente prevede infatti, in via prioritaria, la fluidificazione del traffico sulla statale del Brennero. Prima di sconvolgere la viabilità cittadina, dunque, si dovevano opportunamente realizzare quei lavori manifestamente necessari e che si attendono da fin troppo tempo».
Un faccia a faccia tecnico-politico, dunque, è indispensabile. E, come detto, avverrà il 22 giugno.