Abi: «Antiriciclaggio, a volte multe eccessive»
«L’Abi ha segnalato al ministero dell’Economia e delle Finanze la necessità di trovare un’equa soluzione nei confronti dei cittadini che non penalizzi, con sanzioni sproporzionate, comportamenti riconducibili a meri errori formali e non a volontà di non rispettare la norma». Così Gianfranco Torriero, vicepresidente Abi (Associazione Bancaria Italiana), in risposta al servizio de L’Adige sul tema di assegni e clausola di non trasferibilità. Nell’inchiesta dell’Adige si riportavano i casi di cittadini lagarini incappati in multe salate, sui seimila euro, per l’omessa dicitura non trasferibile su assegni superiori a mille euro. Una dinamica che Crtcu (Centro consumatori trentini) sottolineava essere comune in Trentino, mettendone in luce l’evidente «ingiustizia», in quanto sanzionava pesantemente semplici cittadini per errori formali che «nulla hanno a che fare con tentativi di riciclaggio di denaro».
«Preme ricordare - commenta oggi Torriero - che le norme sulla non trasferibilità degli assegni risalgono al decreto legislativo 231 del 2007. Tale decreto ha introdotto l’obbligo di riportare la dicitura di non trasferibilità per gli assegni emessi dal cliente per importi pari o superiori a 1000 euro. È importante ricordare che chi è in possesso di vecchi libretti di assegni privi della clausola pre-stampata di non trasferibilità, può riportare direttamente la dicitura «Non Trasferibile» per evitare di incorrere in errori e, quindi, in sanzioni. La norma sulla trasferibilità degli assegni fu accompagnata da ampie e ripetute campagne informative effettuata sia dalle banche sia sui media. L’Abi è nuovamente intervenuta per venire incontro all’esigenza di rinnovare l’informazione su questo tema, attraverso iniziative di informazione, diffondendo comunicati e note stampa sugli aspetti principali a cui prestare attenzione, promuovendo iniziative di sensibilizzazione attraverso la realizzazione e diffusione di un vademecum che in modo semplice e chiaro ricorda le principali regole di utilizzo del contante, degli assegni e dei libretti al portatore».