La richiesta di Euritmus: «Sospendente la demolizione ex Anmil»
La voglia di fermare le ruspe c’è tutta ma potrebbe non bastare all’associazione Euritmus per realizzare il megaprogetto dell’Accademia del bel canto al Bosco della Città. L’abbattimento dell’ex Anmil, come noto, è già al conto alla rovescia visto che l’amministrazione comunale, d’accordo con Provincia e Patrimonio del Trentino, ha stabilito di cancellare l’ecomostro entro la fine di aprile. E nella corsa contro il tempo si infila pure l’esigenza di evitare la nidificazione di uccelli rari che hanno scelto i ruderi della clinica mai aperta come casa. Un problema non da poco visto che un paio d’anni fa, quanto la demolizione sembrava realtà, l’iter si bloccò proprio per non turbare il lieto evento dell’avifauna.
I fratelli Broz, come detto, hanno presentato in autunno una proposta di riqualificazione della struttura per realizzate il Progetto Opera studio Riccardo Zandonai, una scuola professionalizzante dello spettacolo con uno studentato da 120 posti e un auditorium. Un’idea da 10 milioni di euro finanziata dai privati e che, a detta dei proponenti, si sosterrebbe con le rette e, appunto, lo studentato. E il consiglio comunale ha insistito per studiare le carte valutando il business e il ritorno economico e di immagine per la città.
La seduta informale del civico consesso della scorsa settimana si è chiusa con l’impegno di Klaus Broz di consegnare una lettera con i tempi che servono per mettere insieme il finanziamento. Passando poi la palla alla conferenza dei capigruppo per decidere se convocare un consiglio comunale formale e mettere in votazione lo stop alla demolizione.
In aula, tra l’altro, l’ex sindaco Miorandi ha chiesto tempo: «Ci si fermi un mese per capire evitando pericolose fughe in avanti. L’importante è che il lavoro dell’altra sera non sia una presa per i fondelli».
Insomma, la cronotabella sembrava una corsa contro il tempo. Euritmus, come promesso, ha presentato una lettera ma non quella che volevano i consiglieri. Perché Klaus Broz, di fatto, chiede di sospendere la demolizione per un mese in modo da lasciare il tempo alla Fondazione Il senso della vita, il finanziatore, di produrre i documenti necessari a illustrare il masterplan. Il caso, insomma, si ingarbuglia ulteriormente tanto più che la giunta ha già bocciato il progetto e che, di conseguenza, potrebbe non gradire un ulteriore ritardo nella «bonifica» del Bosco della Città.