Diciassettenne denunciato per l'hashish al 15enne
Erano appena rientrati dopo una mattinata trascorsa con gli studenti a parlare di stupefacenti i carabinieri della compagnia di Rovereto, quando una telefonata arrivata nella caserma di largo Dalla Chiesa chiedeva il loro intervento in un'altra scuola della città per un episodio di spaccio tra giovanissimi. È accaduto martedì scorso, quando un insegnante attento non solo a ciò che accade durante le sue ore di lezione si è accorto dello scambio di droga tra due studenti ed ha chiesto aiuto ai militari dell'Arma.
I carabinieri, preparati e pronti ad intervenire in queste situazioni, lì per lì sono rimasti spiazzati di fronte a questa richiesta. Quella mattina rispondendo alle domande interessate degli alunni sentivano di aver fatto la loro parte per metterli in guardia dalla conseguenze dell'uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti. Tutto questo mentre poco distante da lì, dentro le mura di un'altra scuola, un diciassettenne stava cedendo droga ad un ragazzo di appena quindici anni. Quell'episodio suonava come una sconfitta.
Naturalmente i carabinieri non si sono arresi e non hanno nemmeno perso tempo. Si sono precipitati a scuola per affrontare la situazione descritta dal professore, che li aveva interpellati perché non sapeva quale fosse la cosa migliore da fare in quel caso. Lo hanno fatto con le dovute cautele, perché di mezzo c'erano due minori ed andavano tutelati. Per questo a scuola ci sono arrivati in borghese, ad esempio, anche per non spaventare tutti gli altri studenti dell'istituto. Con tutte le attenzioni del caso, poi, hanno avvicinato i due ragazzi coinvolti ed hanno avuto conferma di quanto era stato notato dal loro insegnante. Lo studente più giovane, di soli quindici anni, aveva infatti una bustina con mezzo grammo di hashish.
A quel punto è scattata quella che in gergo viene definita «la procedura». La sostanza stupefacente rinvenuta è stata sequestrata dai carabinieri ed il diciassettenne sorpreso a scuola nella veste di «spacciatore» è stato denunciato alla Procura dei minori, mentre il quindicenne è stato segnalato come assuntore. Ma la cosa non si ferma qui: questi casi vengono valutati attentamente da un nucleo operativo del Commissariato del Governo che valuta il da farsi in ogni situazione. Nel caso in cui i ragazzi siano già entrati in contatto con la droga, solitamente vengono sottoposti ad un trattamento riabilitativo. Se invece si trattasse della prima volta, si cerca di spiegare loro tutte le conseguenze che possono derivare dalle loro scelte. In ogni caso vengono coinvolti anche i genitori.
È impressionante pensare che due ragazzi delle scuole superiori, in questo caso tra l'altro già noti alle forze dell'ordine nonostante siano ancora minorenni, si scambino la droga a scuola. In mezzo ai loro compagni, in un'ambiente che le famiglie auspicano sia un luogo sicuro per i propri figli. Ma allo stesso tempo è rassicurante sapere che quel che è accaduto martedì non sia passato inosservato, ma che un insegnante lo abbia notato e se ne sia preoccupato. Non è scontato, perché come spesso rilevano gli stessi carabinieri esiste anche l'omertà da parte dei docenti. Il professore in questione invece ha pensato quale fosse la cosa migliore da fare: avrebbe potuto segnalare direttamente il caso, invece ha chiesto aiuto e l'intervento dei militari dell'Arma è stata la cosa più indicata da fare.
In ogni caso questo caso di scambio di droga tra giovanissimi riporta alla memoria i due casi di overdose da cocaina che ha riguardato due minorenni pochi giorni fa a Trento. L'attenzione è e deve rimanere massima.