Divieto di usare il «clima» Corse gelate o bollenti sui bus
Trentino Trasporti vieta ai propri autisti in servizio invernale sul piano d’area di Rovereto di riscaldare gli autobus prima di partire dal deposito di via Pedroni. Ugualmente, durante i mesi estivi, di raffreddarli con l’aria condizionata. Questo per prevenire l’inquinamento acustico ed atmosferico causato dall’accensione preventiva del mezzo che potrebbe molestare i residenti delle abitazioni adiecenti il deposito autobus. Rovente la replica dei sindacati degli autisti. «Non riesco quasi a credere che abbiano firmato davvero un ordine di servizio del genere» il commento gelido di Nicola Petrolli della Uiltrasporti.
L’ordine di servizio che mette al bando ad inizio giornata l’impianto di climatizzazione, sia nella funzione caldo che freddo, è il numero 47 del 2018. Il documento dispone anche che gli autisti debbano guidare in ingresso ed uscita dal deposito alla minima velocità come indicato dagli appositi cartelli per diminuire il disagio acustico.
«Non metto in discussione che l’azienda debba avere a cuore la salute e la tranquillità di tutti, anche dei “vicini di casa” dei depositi - commenta Petrolli - ma mi domando perché si dimentica sempre allora della salute dei propri autisti? Ma si rendono conto cos’è un autobus fermo in deposito ad inizio servizio alle sei di mattina in gennaio? Senza contare che partire senza riscaldarlo almeno cinque, dieci minuti prima vuol dire fare setto-otto fermate con un bus che è un vero freezer, e questo a discapito anche dei passeggeri. Stesso discorso per il divieto di rinfrescare il veicolo a inizio turno d’estate. Forse i dirigenti di quest’azienda pensano che un autobus, a differenza delle automobili, non diventi “un forno” quando è fermo sotto il sole. Invitiamo i manager a sedersi con la divisa invernale al volante di un bus “ghiacciato”».