Nonni e nipoti alla prova del cuoco Ai fornelli della casa di riposo Kolbe
Nonni e nipoti insieme a scuola di cucina. Non certo per partecipare a qualche edizione di «Masterchef» o «Prova del cuoco» ma comunque a sufficienza per imparare a preparare e sfornare piatti degni di tal nome ma, soprattutto, capaci di soddisfare le direttive dei nutrizionisti.
È questa la nuova proposta dell'Apsp Vannetti che - assieme al Comune di Rovereto, alla Comunità della Vallagarina e al suo distretto di economia solidale - ha deciso di giocare la carta della gola declinata con la salute. Insomma, mangiare bene (magari facendoselo da soli) per stare bene. E, già che ci siamo, anche divertirsi con confronti nel piatto tra generazioni anagraficamente e papillarmente agli antipodi.
Il progetto «cibo» - che in realtà si chiama «E-food» - sarà materialmente realizzato dalla cooperativa Eris-Effetto farfalla e coniugherà lo sviluppo di conoscenze e competenze in ambito alimentare e quello di comunità in prospettiva intergenerazionale. L'iniziativa socio-educativa, d'altro canto, è rivolta agli ospiti della Rsa di Sacco ma pure ai loro parenti, ai frequentatori del Centro aiuto anziani e al mondo dell'associazionismo che già collabora con la casa di riposo e punta a mettere attorno allo stesso tavolo imbandito con leccornie a chilometri zero l'intera frazione di Borgo Sacco.
L'attività si svolgerà nella cucina della Rsa Kolbe e nei locali a pianterreno che fungeranno da sala da pranzo e aula didattica e di assaggio pietanze. Perché, nella pratica, sarà avviato un laboratorio di educazione alimentare capace di coinvolgere bambini, insegnanti, genitori e nonni rendendoli protagonisti della promozione sociale del quartiere.
«L'obiettivo che con tali attività si vuole perseguire è quello di raggiungere, attraverso formule gestionali innovative e positivo impatto sociale, una maggiore integrazione tra Rsa e territorio, tra comunità degli ospiti e dei familiari e comunità locale, tra spazi della Rsa e spazio urbano, in collegamento anche con il Centro aiuto anziani. - ricordano al Servizio politiche sociali - In attuazione del contesto specifico di riferimento sopra richiamato, rientrano fra gli obiettivi dell'amministrazione comunale l'attuazione di interventi sperimentali e innovativi di prevenzione e promozione del territorio anche con la messa in relazione di diversi soggetti quali il terzo settore, il mondo del volontariato e l'Apsp Vannetti».
Questo primo esperimento, chiaramente, è una prova del cuoco non in senso televisivo ma comunque sempre da fornelli e durerà due anni. «Si tratta di aprire un punto di incontro e ristoro al piano terra della struttura intitolata a padre Kolbe con lo scopo di coinvolgere più soggetti tra cui anziani che frequentano il Centro, i soci del circolo pensionati "Il Porto", gli anziani residenti nella struttura e gruppi di ragazzi impegnati in laboratori e attività didattiche o di servizio assieme ad un educatore, cui compete la gestione dello spazio. Chiaramente ci sarà sempre un anziano».
Nel primo biennio è prevista l'apertura del laboratorio di cucina per 459 giorni che si avvarrà della presenza di un educatore per 607 ore. La gestione sarà supportata dal circolo anziani di Borgo Sacco con 216 ore di copertura mentre la cooperativa si occuperà di altre 270 ore. Questo simpatico e stimolante progetto, per la cronaca, costerà poco meno di 29 mila in due anni.