Agricoltore truffato da finti promotori finanziari
È finito nei guai assieme ad una compagnia di amici per una truffa da 200 mila euro ai danni di un agricoltore di Suzzara ma alla fine è stato assolto per intervenuta prescrizione. Dopo anni di indagine, dunque, il roveretano Roberto Predai (66 anni) non è più nel mirino della procura. Gli altri imputati - Armando Ragazzi, 57 anni di Revere, Mauro Tabolacci, 66 anni di Roma e Luigi Mainieri di Savigno in provincia di Bologna - sono invece stati condannati rispettivamente a 2 anni 10 mesi di reclusione, 2 anni 1 mese e 800 euro di multa, 3 anni 11 mesi.
Vittima del raggiro, come detto, un contadino mantovano che, in più riprese, ha sborsato 200 mila euro in contanti a un gruppo di sedicenti promotori finanziari che gli avevano promesso un finanziamento di due milioni e mezzo per rilanciare la sua azienda agricola. Incassato il denaro, questi sono spariti nel nulla.
I fatti contestati in tribunale risalgono al periodo compreso tra il 7 marzo 2010 e il 15 ottobre 2012. A casa di G.A. si erano presentati il roveretano Roberto Predai come rappresentante di mangimi della ditta «Ulv spa» di Roé Volciano nel Bresciano, Armando Ragazzi, Mauro Tabolacci e Luigi Mainieri più un altro personaggio non identificato. Asserivano di essere promotori finanziari e, conoscendo lo stato di crisi in cui versava l’azienda, proposero un finanziamento di un milione e mezzo di euro. Per regolarizzare la pratica si fecero consegnare 50 mila euro ma l’operazione, che andava a rilento, richiese altri pagamenti: 30 mila euro, 35 mila, 50 mila euro e ancora 35 mila per coprire il buco da 300 mila euro che l’imprenditore, a quel punto, aveva alla Banca popolare di Verona e Novara con 300 mila euro. Dopo l’incasso, come detto, tutti svanirono nel nulla.