Addio alla Favorita: le ruspe abbattono l'ecomostro
La Favorita non c’è più. Il centro direzionale mai nato in via del Garda è stato demolito liberando la vista del viale dello shopping. L’edificio verde e blu, abbandonato da anni, è stato abbattuto per far posto al cantiere del nuovo centro commerciale e un parco di 2.500 metri quadrati con alberi di alto fusto. Non solo, si potrà percorrere in bici un tratto che collegherà via Caproni con la ciclabile che sale da Loppio. Un percorso di quasi un chilometro che gli amanti delle due ruote attendevano da anni.
Insomma, uno degli ecomostri può essere depennato dal lunghissimo elenco. E a toglierlo di mezzo sono gli stessi imprenditori - Hager e Signoretti - che hanno eliminato l’ex Marangoni Meccanica in via Abetone.
All’appello, però, restano ancora otto edifici da «rottamare», perlopiù figli poco prodighi di lottizzazioni riviste più volte e in attesa di infilarsi nei progetti di riqualificazione. E si devono pure registrare due potenziali «new entry»: la casa di riposo di via Vannetti e il carcere di via Prati.
Se la terza Rsa della città si realizzerà in via Ronchi, la storica casa rossa passerà da residenza per anziani in ecomostro in un battito di ciglia.
La casa circondariale, invece, lo diventerà di sicuro visti i tempi biblici per un passaggio dal demanio agli enti locali. La guerra agli ecomostri, comunque, è dichiarata. Perché, come detto, si tratta di una serie di «ex» che sono vere e proprie spine nel fianco della città della Quercia, pugni nell’occhio nel panorama di una comunità che coltiva aspirazioni di sviluppo in chiave turistica e tane di fortuna per i fantasmi della società. Un insieme di brutture che il combinato disposto tra la legge provinciale, che permette di mantenere le cubature dopo l’abbattimento, e l’orientamento del Comune (demolire sempre e subito), potrebbe finalmente relegare al passato.