Negozi nuovi e rinati Oltre cento richieste
Alla chiusura dei termini per la presentazione delle domande, mercoledì, l'ufficio Procollo del Comune di Rovereto ha conteggiato il numero di richieste per la riqualificazione e l'apertura di nuovi negozi in centro storico. Sono 110, arrivate in un solo mese e che, se andranno in porto, si possono quantificare in circa 4 milioni di euro di investimenti.
400 mila euro sono i contributi messi in palio dall'amministrazione comunale con l'obiettivo di rigenerare il centro e rianimare il commercio cittadino messo a dura prova anche dall'emergenza sanitaria. Ma non di poco conto è l'indotto che un'operazione come questa è in grado di generare: nuove aperture o negozi che si rifanno il look, che riqualificano gli spazi o acquistano nuovi macchinari, danno da lavorare ad altre realtà. In particolare a quelle edili, ad esempio. È chiaro quindi che stimolare i commercianti ad investire significa ricominciare a far girare l'economia e, tra gli obiettivi, anche riportare più gente in città per lo shopping.
Queste dunque le premesse di un'operazione che, almeno in questa prima fase di raccolta delle domande, si può dire abbia incontrato almeno l'interesse dei negozianti di Rovereto.
Le risorse stanziate dal Comune sono di 250.000 euro per le attività già esistenti, mentre altri 150.000 sono destinati alle nuove attività. I contributi previsti per ogni unità immobiliare sono pari al 50% della spesa ammissibile fino ad un massimo di 40.000 euro. Ciò significa che il contributo massimo erogabile è di 20.000 euro.
Dalle prime valutazioni molte istanze molti progetti di rigenerazione riguardano la riorganizzazione degli spazi, la valorizzazione delle specificità produttive e culturali del territorio. Altri sono mirati a migliorare la fruibilità e più in generale l'attrattività del centro storico ma anche dei centri periferici cittadini.
Altro aspetto che è stato valorizzato è quello volto all'effettuazione di interventi nel campo della sostenibilità ambientale: parliamo di promozione e vendita di prodotti a km 0, riduzioni delle emissioni in atmosfera e nel suolo ed altri interventi di questo tipo.
Per il momento le 110 domande presentate lasciano presagire una spese di investimento programmata dall'imprenditoria superiore alle attese dell'amministrazione comunale. E da una prima scorsa alle richieste l'intervento medio per ogni singola attività si attesta tra i 15.000 ed i 20.000 euro a progetto, cifre importanti che di fatto testimoniano l'interesse dei negozianti. La voglia di ricominciare e migliorarsi dietro al bancone è tanta e il Comune con questi bandi l'ha intuita e ora cerca di concretizzarla.
Ci sono richieste di contributi per investimenti di rigenerazione complessiva dell'unità produttiva il cui costo ammonta a 700.000 euro, come del resto investimenti più modesti ma volti a garantire un ammodernamento delle strutture economiche nell'ordine di 2.000 o 3.000 euro al massimo.
Nel complesso il Comune stima che la spesa complessiva degli investimenti generata sia pari ad 4.000.000 di euro.
Tra l'altro lavori che saranno affidati per lo più a ditte locali dovranno garantire le lavorazioni preventivate creando così una filiera estremamente favorevole per l'economia.