A Rovereto non è piaciuto il bonus Covid per le bici
Poche le richieste pervenute
Nella prima fase della pandemia il governo ha deciso di staccare un corposo assegno per consentire ai cittadini di acquistare una bicicletta - tradizionale o a pedalata assistita - contribuendo con un rimborso fino a 600 euro per ogni acquisto. E la Provincia si è accodato aggiungendo un extra-bonus. Una manovra, questa, a dire il vero un po' controversa che aveva comunque l'obiettivo di spingere gli italiani a muoversi senza usare la macchina. E, ai fini pratici, senza pensare di investire prima in piste ciclabili in sicurezza (in Italia, checche se ne dica sono ancora decisamente poche) per poter sfruttare i velocipedi senza il rischio di essere travolti da un mezzo a motore. La scelta di puntare su un veicolo ecologico, comunque, un certo segnale, ancorché di speranza per l'immediato futuro, l'ha lanciato.
Da noi in città sono calati sul piatto, attraverso la Provincia, 200 mila euro per finanziare la mobilità dolce e provare a scordarsi della macchina anche se a Rovereto se ne sono spesi solo un decimo. L'ormai famoso «click day» che ha intasato i siti Internet per ottenere il bonus bicicletta, infatti, alla fine si è fermato a 364 richieste. Ma, attenzione, per quanto ci riguarda valeva la dimostrazione che l'utilizzo del velocipede era per spostamenti casa-lavoro. Va da sé che la bici esclusivamente da diporto è stata depennata dall'elenco. E così sono stati «ristorati» 335 lavoratori che hanno comperato una bicicletta per fare i pendolari rispettosi dell'ambiente. I soldi girati dalla Provincia al Comune e da questo ai pedalatori roveretani, dunque, sono stati 19.194,50 euro.
Il regalo pubblico per sposare la filosofia delle due ruote, appena varato, ha comunque portato in Trentino circa duemila biciclette. Concentrandole soprattutto nell'Alto Garda. Il nuovo esercito di ciclisti non da divertimento, tra l'altro, è composto soprattutto da amanti del mezzo elettrico, quello che comporta meno fatica rispetto al canonico pedalare meccanico. il 98% dei nuovi mezzi acquistati, infatti, è di ultima generazione. La ricaduta sul settore, considerato lo stanziamento della giunta provinciale e la spesa dei cittadini, è comunque significativa visto che supera i 3,6 milioni di euro.
L'incentivo - come detto fissato nel 50% della spesa fino ad un massimo di 600 euro per le bici a pedalata assistita, cargobike e pieghevoli e 100 euro per le bici tradizionali - era riferito ai residenti nei comuni trentini con più di 15 mila abitanti che si spostano per ragioni lavorative all'interno del loro stesso comune, oppure a coloro, residenti in comuni diversi, che svolgono attività lavorativa continuativa nei comuni oggetto del bonus, ovvero Trento, Rovereto, Pergine Valsugana, Arco e Riva del Garda. Complessivamente sono state 2.52 le richieste pervenute, 2.141 quelle regolari e di queste solo 335 a Rovereto.