A spasso nella preistoria fra le orme dei dinosauri: l'anno prossimo il cantiere dei Lavini per il nuovo percorso di visita
Prevista anche una passerella a forma di anfiteatro lunga 320 metri, per ammirare le straordinarie impronte: un tassello importante in un processo che ha l'obiettivo di potenziare la valenza turistica del sito che non ha eguali in Europa
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ROVERETO. Dall'anno prossimo si potrà vivere l'emozione di una "passeggiata preistorica" lunga 300 metri, costata più di tre milioni di euro per guardare le orme dei dinosauri da una passerella in acciaio.
Questo è il primo passo del mega progetto dei Lavini, su cui la giunta di Francesco Valduga punta in chiave turistica.
L'apertura dei cantieri è prevista per il prossimo autunno.
L'annuncio è stato dato dall'assessore alla qualità urbana Andrea Miniucchi, affiancato dall'architetto Alessio Trentini e dall'ingegner Omar Consolini, quest'ultimo dell'ufficio tecnico comunale, che hanno illustrato il piano progettuale nel corso della seduta circoscrizionale di Lizzana, svoltasi qualche sera fa.
«Il progetto è concluso - hanno spiegato l'assessore Miniucchi e Consolini - sul piano delle scelte architettoniche. Per quanto riguarda i finanziamenti, il contributo viene dalla Comunità di valle nell'ordine di 3 milioni di euro, per valorizzare la zona mediana dei Lavini.
È un'area di valenza provinciale. ma anche il Comune contribuirà per il 15% della cifra complessiva.
Il cantiere verrà aperto nell'autunno '22. Però i prezzi sono lievitati nell'ordine di 80mila euro in più, che verranno ripianati dalle casse comunali».
Nel corso della seduta, il presidente della circoscrizione Davide Gamberoni ha espresso «soddisfazione per l'avvio dei lavori del primo lotto del percorso delle passerelle».
Ma in merito ai tempi di realizzazione, l'assessore Miniucchi ha chiarito che «il Sic (sito di interesse comunitario, ndr) impedisce di lavorare da marzo a luglio per la presenza della fauna».
Nonostante le difficoltà di aprire un cantiere, non c'è dubbio che in questo modo l'amministrazione porti a casa un primo risultato, su cui da anni anche le precedenti amministrazioni avevano lavorato.
Infatti l'idea di un recupero e di una valorizzazione del sito archeologico risale addirittura al 2006.
È stato quello il momento in cui si è pensato il primo intervento in un'area sul cui fondo scorreva, nel Giurassico, un torrente, parte integrante di una vasta laguna tropicale che corrispondeva all'odierno Trentino. Come è noto, le impronte dei dinosauri, lasciate nel fango solidificato, sono state sepolte per 200 milioni di anni, quando una frana ne rivelò per caso l'esistenza.
«Ma sui Lavini bisogna citare l'ampio studio dell'architetto Marco Malossini - ha ricordato ancora l'assessore Miniucchi - che ha indagato sul versante dallo Zugna fino al fondo valle dei Lavini, rivelando un intreccio di potenzialità che cominciano ad essere realizzate».
La passerella, dotata di corrimano, è a forma di anfiteatro, la lunghezza è di 320 metri, la larghezza dei moduli è di 5, 80.