Entro la fine del 2024 saranno trecento gli occhi elettronici per controllare la città
Il progetto del Comune, affidato alla società «in house» Smr, procede spedito e punta su strumenti di ultima generazione: quaranta le postazioni in grado di sorvegliare nel dettaglio ciò che accade per strada. A giorni l'appalto per l'allestimento delle prime infrastrutture
ROVERETO. Entro la fine del 2024 la città della Quercia sarà controllata dal Grande Fratello in maniera capillare, con 300 telecamere installate tra centro storico e periferia che segnaleranno abusi, crimini, discoli al volante ma che, all'occorrenza, potranno anche coprire l'intera urbe con la rete Internet o fornire indicazioni ai viandanti.
Il progetto del Comune, affidato alla società «in house» Smr, procede spedito e, come detto, punta su strumenti di ultima generazione, dalla qualità invidiabile e in grado davvero di tenere sott'occhio Rovereto. I punti indicati dal piano parlano di 40 postazioni in grado di sorvegliare anche le mosche che volano ma che, come detto, potranno anche fungere da hot spot disseminati negli angoli strategici dell'urbe.
La prima parte del progetto è già stata completata e a giorni partirà l'appalto per infrastrutturare Sant'Ilario, via Paganini, via Rebora, via San Giovanni Bosco, il ponte della Libertà a Borgo Sacco, la rotatoria di via Fornaci, via Manzoni, via Monte Corno, piazzale Santa Maria, piazza Battisti, piazza Loreto, l'area ex Bimac, la rotatoria del Rovercenter, largo Foibe e piazza Damiano Chiesa.
Nello stesso intervento saranno definiti la centrale operativa, i collegamenti dati con fibra ottica e wireless e i collegamenti elettrici ai quadri di alimentazione.
«Siamo pronti con la seconda tranche del 2022 - conferma il presidente di Smr Marco Pedri - . Il bando di gara per l'affidamento del penultimo lotto è pronto e alla fine dell'operazione potremo contare su 300 telecamere. E parliamo di strumenti ad altissima tecnologia in grado di controllare il traffico, di leggere le targhe dei veicoli ma anche di immortalare bene i volti».Insomma, basta immagini poco nitide ma, in caso di crimini da perseguire, facce e contorni ben definiti per risalire al mariuolo di turno.
Perché a spingere sul monitoraggio da remoto della città è stata proprio la percezione della sicurezza da parte dei residenti. E lo stesso sindaco Francesco Valduga, qualche settimana fa in consiglio comunale, ha spiegato che «con quest'anno stiamo realizzando un importante e "storico" sviluppo dell'impianto di videosorveglianza a distanza di dieci anni dal primo intervento su Rovereto. Le prime telecamere su corso Bettini, piazza Rosmini, Santa Caterina, parco Nikolajewka sono collegate alla centrale operativa della polizia locale. Ed entro la fine dell'anno Smr uscirà con la seconda procedura di gara per le nuove installazioni che avranno corso nel 2023 e poi entro il 2023 ci sarà la terza e ultima gara per le installazioni del 2024».
Il piano di videosorveglianza, finanziato dal ministero dell'Interno, come detto non prevede solo il metaforico «spionaggio» di delinquenti, vandali o guidatori indisciplinati masi prefigge l'obiettivo di individuare una soluzione di sicurezza urbana nel pieno rispetto della normativa, «nell'ottica di realizzare una smart city con il miglioramento della qualità di vita dei cittadini. La rete realizzata nell'occasione - rilanciano infatti in Comune - potrà infatti essere utilizzata per molteplici applicazioni degne di una vera smart city come hot spot wifi, pannelli a messaggi variabili, totem informativi sulla mobilità, parcheggi e semafori intelligenti, colonnine Sos, controllo ambientale, risparmio energetico, integrazione pubblico-privato per razionalizzare gli interventi ed ottimizzare l'efficacia dell'intero sistema».