Ambiente / Il rilevamento

Basta puzza, la guerra agli odori è stata vinta: dopo decenni addio ai miasmi di Lizzana e dintorni

Il primo semestre del 2023 ha evidenziato un calo deciso degli olezzi tra quelli registrati dal naso elettronico e le percezioni umane, spesso discordanti. Il Museo civico: «L’aria è tornata pulita e quindi le zaffate che, ogni tanto, si sentono sono dovute all’abitudine. Prima si era assuefatti al disagio del respiro»

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di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Miasmi addio. La guerra alla puzza, dichiarata prima da un quartiere e poi da un'intera città ormai da decenni, sembra finalmente vinta. Certo, qualche odore in ordine sparso ancora si percepisce, ma i rimedi messi in campo da Comune, Provincia e aziende private hanno sortito l'effetto sperato. Questo, almeno, è quanto dice il monitoraggio puntuale condotto dal Museo civico sfruttando il naso elettronico e quello umano.

Nel primo semestre del 2023, per capirci, i malsani olezzi sono stati ridotti all'osso e, tra l'altro, gli esperti assicurano che il disagio manifestato dalle persone è percepito proprio perché l'aria è più pulita. Tradotto significa che se fino a un anno fa i cittadini erano abituati a vivere nella puzza ora notano la differenza e, si scusi il bisticcio di parole, storcono il naso. «Il monitoraggio della qualità dell'aria, in termini di odori, è stato svolto dal naso elettronico in modo quasi continuo dal primo gennaio al 30 giugno 2023 a Lizzana in via Pederzini, dove è tuttora funzionante - spiegano i ricercatori - Quanto acquisito strumentalmente spesso, però, non trova un riscontro con le segnalazioni umane, sia per quanto riguarda la coincidenza tra gli episodi odorosi raccolti sia per la quantità mensile degli stessi».

«Da gennaio a marzo 2023 i trend sono compatibili, mentre negli altri mesi sono opposti, ossia ad un aumento degli eventi raccolti dal Pen3Meteo è corrisposta una diminuzione di quelli rilevati dai nasi umani e viceversa. Da gennaio a marzo il naso elettronico ha rilevato meno episodi odorigeni di quanto fatto dai cittadini, invece ad aprile e a giugno è accaduto il contrario con una minoranza di segnalazioni da parte dei nasi umani (a maggio invece si è avuta una identica quantità)».

L'aria nella parte Sud della città, insomma, dopo gli strepiti degli ultimi tempi sembra essere di nuovo respirabile. Con tanto di finestre aperte d'estate senza turarsi le narici. Per arrivare alla «vivibilità», però, è servito un di braccio di ferro a tre: residenti di Lizzana e dintorni, Comune e Provincia. Ma alla fine si è riusciti a sconfiggere la puzza che ammorbava i cittadini.

Sono passati otto anni da quando, dopo proteste a iosa, si è deciso di affrontare la questione di petto ed oggi, non a caso, gli odori sono ridotti al minimo. Certo, ci sono ancora, specie in alcuni periodi dell'anno, ma, di solito, si limitano a brevi zaffate che comunque sono poca cosa rispetto al passato e all'obbligo di «sigillare» le finestre di casa. Nel primo semestre dell'anno scorso, per capirci, le analisi puntuali del Museo civico aiutato dai nasi umani (cinque volontari che segnalano con precisione certosina quando c'è puzza e dove) hanno confermato che il disagio è passato da forte a quasi impercettibile.

Ovviamente non è sparito ma è ben altro rispetto agli anni ruggenti dell'aria impestata. Insomma, da quando è stato attivato il naso elettronico, nel 2017, c'è stato un convinto diradarsi della molestia. Nel primo semestre del 2023 si è avuto così un totale di 22 comunicazioni di molestie odorose da parte dei cittadini, distribuite nell'arco della giornata con una collocazione prevalentemente pomeridiana (17 su 26), contro i 19 eventi misurati dal naso elettronico che presentano invece una prevalenza nelle ore mattutine (8 su 19). Alla cancellazione degli odori, ovviamente, hanno contribuito i privati, Suanfarma su tutti. Che grazie al nuovo impianto ha di fatto cancellato le emissioni.

«Nei primi sei mesi del 2023 il numero degli eventi segnalati dalle persone è stato altalenante, con episodi molesti che si sono contati solitamente in poche unità. In definitiva si può quindi affermare che la situazione della qualità dell'aria in termini di odori è molto migliorata rispetto ai livelli di disagio del 2020 e soprattutto dei primi anni di monitoraggio e, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sia andata a migliorare. Il 2023 sembra essere l'anno meno problematico per quanto riguarda la presenza di odori sgradevoli da quando è cominciato il monitoraggio», confermano al Museo civico. Il cosiddetto «allarme puzza», insomma, ora pare essere solo un ricordo.

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