Rifiuti / Il caso

Troppi incivili, a Rovereto sigilli ai cestini in centro (che poi spariranno): «A Trento li abbiamo già dimezzati»

Linea dura di Dolomiti Ambiente, visto che troppi ci buttano i rifiuti domestici senza differenziare: primi sigilli già messi, in futuro verranno rimossi i contenitori, l’immondizia portatevela a casa

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. In futuro non ci saranno più cestini: chi gira in città e produce immondizia dovrà mettersela in tasca e portarsela a casa. Le discariche, d’altro canto, sono esaurite e la guerra alla «monnezza» è totale. Soprattutto l’ordine è tassativo: basta turismo dei rifiuti. D’ora in avanti, nei cestini urbani destinati alla minutaglia gettata dai passanti, si potrà conferire solo immondizia, appunto, minuta.

Il guaio, per capirci, è che alcuni cittadini infilano in questi bidoncini da «passeggio» il proprio residuo per evitare di pagarlo. Il risultato è che in alcune zone della città sono spesso pieni e inutilizzabili e per questo Dolomiti Ambiente ha deciso di tapparne alcuni, come monito per i discoli. In futuro, però, si arriverà ad una città senza raccoglitori di immondizia. «Nel Nord Europa già lo fanno - spiega l’amministratore delegato di Dolomiti Ambiente Andrea Miorandi - mentre noi vogliamo procedere per step. Tutti, per capirci, devono differenziare il rifiuto e infilarlo nell’apposito cassonetto. In strada, invece, è una giungla e questo non va bene».

Insomma, i cestini sfruttati dai furbetti, d’ora in avanti, saranno chiusi. «Procederemo a seconda della segnalazioni ma è chiaro che, prima o poi, spariranno tutti». In città, per dire, sono 600, che arrivano al migliaio in tutta la Vallagarina. Sono contenitori dedicati alla «monnezza» da diporto, la carta della brioche piuttosto che il pacchetto di sigarette accartocciato. Purtroppo qualcuno ci infila la busta con il proprio residuo domestico e questo mette in crisi l’intero sistema.

«Lo scopo - sottolinea Miorandi - è arrivare a liberare la città dai cestini. A Trento li abbiamo già dimezzati, e a Rovereto succederà la stessa cosa. La gente deve abituarsi a differenziare perché è quello che chiede l’Europa». Per ora, almeno in centro storico, si parte con la sordina. «Saranno tappati i cestini riempiti con rifiuti non consoni. Una sorta di quarantena, parliamo di dieci giorni, per far capire ai passanti che la propria immondizia non va conferita lì». Dolomiti Ambiente, dopo aver attivato in questi mesi numerose iniziative dedicate al miglioramento dell’ambiente urbano e alla promozione di comportamenti sostenibili, ha dunque deciso di avviare una nuova campagna per promuove l'uso corretto dei cestini stradali. Purtroppo a causa di pochi cittadini che li usano come mastelli per abbandonare in strada la spazzatura di casa, da giovedì 18 aprile alcuni cestini utilizzati spesso in maniera impropria sono stati coperti e chiusi. La copertura temporanea riporterà dei messaggi per sensibilizzare la comunità su questo tema.

Un altro tema delicato è l’abbandono delle deiezioni canine. «Purtroppo sono numerose le segnalazioni dei roveretani su questo tema. Come parte della nostra iniziativa per il decoro, abbiamo introdotto nelle scorse settimane nuovi sacchi biodegradabili di colore rosso per la raccolta dei rifiuti degli amici a quattro zampe. Il colore è stato scelto per essere un deterrente contro l’abbandono degli stessi sacchetti lungo le vie della città. Questi sacchi sono progettati per essere ecologici e contribuire alla riduzione dell'impatto ambientale, garantendo nel contempo una gestione responsabile dei rifiuti animali. Saranno distribuiti gratuitamente presso i consueti distributori. Su questo tema già nell’ultimo anno era stato avviato il lavaggio notturno delle strade per le vie del centro storico».

Nel frattempo la raccolta differenziata continua a crescere. Lo scorso anno Rovereto, dopo aver rifatto i conti inizialmente sbagliati, ha registrato un ulteriore miglioramento: dall’ottimo 81% registrato nel 2022 si è arrivati all’82,38 a fine 2023 e anche il 2024 fa ben sperare visto che siamo già oltre l’82 per il mese di marzo.

comments powered by Disqus