Ristorazione / Rovereto

Lo chef stellato Alfio Ghezzi: “Sono pronto ad una nuova avventura”

Il gestore del ristorante "Senso" al Mart non vuole entrare nel merito della notizia che abbiamo dato negli scorsi giorni riguardante il suo futuro (non nell'immediato comunque) disimpegno al Museo di arte moderna e contemporanea di corso Bettini, ma parla dei suoi progetti

ROVERETO. «Quello che posso dire è che il futuro è roseo. Finalmente, finalmente potrò garantire un futuro roseo anche ai miei ragazzi. Alla fine di questo periodo mi concentrerò sulla parte del ristorante che si occupa della trasformazione di frutta e verdura, nettari e conserve, ovvero il laboratorio "Antologia" che sarà in Vallagarina. Stiamo lavorando ad alcuni progetti importanti e poi a tempo debito ci saranno delle notizie che comunicheranno...».

Alfio Ghezzi lo chef pluristellato che gestisce il suo ristorante "Senso" al Mart non vuole entrare nel merito della notizia che abbiamo dato negli scorsi giorni riguardante il suo futuro (non nell'immediato comunque) disimpegno al Museo di arte moderna e contemporanea di corso Bettini. «Non lo deve chiedere a me. Per questo - dice - chiedetelo direttamente al direttore del Mart».

Diego Ferretti dal canto suo mette le mani avanti: «La caffetteria ha un contratto con scadenza ottobre dell'anno prossimo per cui si sta ragionando con il concessionario come gestire l'uscita in quel termine o anticipata. Un processo ed un percorso che ovviamente va condiviso. Ora non si chiude nulla, abbiamo iniziato a ragionare con Ghezzi per definire in che termini e modalità si chiuderà un contratto che naturalmente sarebbe andato a chiusura l'anno prossimo».

Ma già si inizia a parlare con oltre un anno di anticipo rispetto alla scadenza? «Siamo un ente pubblico e abbiamo dei tempi da rispettare. Siamo in una fase dialettica normale per capire come gestire questa fase finale del contratto. Se sarà ottobre o con qualche mese di anticipo - puntualizza il direttore Ferretti - lo vedremo in base a quello che intenderà fare Ghezzi. È una situazione che avrà il suo decorso all'interno di una dialettica e di una discussione fra noi e il concessionario, ma non c'è nulla che precipita domani mattina».

Ma la discussione sul futuro della presenza dello chef al bistrot-ristorante del Mart è partita da lui o da voi? «È un qualcosa che è partito assieme da mesi... Stiamo parlando di una concessione pubblica con delle regole: da una parte c'è il Mart che deve gestire una cosa pubblica e dall'altra c'è un imprenditore che giustamente fa i suoi conti in una prospettiva anche oltre l'anno».

Nessun tempo stabilito, ovviamente, ma lo chef Ghezzi tiene a far sapere i due eventi ai quali sta già ragionando per salutare i suoi ospiti: «Parliamo di "Alfio saluta il Museo" dove faremo un menu alla "Senso" con i piatti che sono stati iconici in questi anni e quindi un saluto speciale ai ragazzi universitari che passano qui da noi per un caffé o un the».

Con Alfio Ghezzi che guarda (e che lavora) ad un futuro «roseo» per lui e i suoi ragazzi, come egli stesso vuole sottolineare, si apre una partita molto importante e delicata: la gestione di un punto di ristoro.

Il tema, considerate le esperienze passate, non è di poco conto: quale modello di ristorazione proporre sotto la cupola del Mart? In questi vent'anni di apertura del museo sono stati sperimentati, con più o meno successo, i diversi modelli: dal self service tipo mensa della Ristotre alla cucina stellata di Alfio Ghezzi partendo dalla proposta di una cucina tipica di qualità di Sergio Valentini (locanda 3 Chiavi) con una breve parentesi di Toni Montone (ex Giubbe rosse di Trento). E il futuro cosa riserverà? Sarà il vertice del Mart a dettare la linea guida della prossima ristorazione.

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