«No al Cs Bruno, meglio alloggi Itea»
Il consiglio circoscrizionale Centro storico - Piedicastello focalizza l'attenzione sul trasferimento del Centro sociale Bruno da via della Dogana in via Brescia: la circoscrizione chiede all'amministrazione comunale di assegnare lo stabile di via Brescia ad Itea recuperando la destinazione residenziale che fino a poco tempo fa consentiva all'edificio di ospitare circa 14 famiglie. «È impensabile che - si legge nel documento - decine di famiglie vengano sacrificate per dare spazio alle esigenze del Bruno». Intanto, nella foto di un lettore, spunta uno striscione contro la presenza del centro sociale
Il consiglio circoscrizionale Centro storico - Piedicastello focalizza l'attenzione sul trasferimento del Centro sociale Bruno da via della Dogana in via Brescia: la circoscrizione chiede all'amministrazione comunale di assegnare lo stabile di via Brescia ad Itea recuperando la destinazione residenziale che fino a poco tempo fa consentiva all'edificio di ospitare circa 14 famiglie. «È impensabile che - si legge nel documento - decine di famiglie vengano sacrificate per dare spazio alle esigenze del Bruno». In tal senso il consiglio Centro storico - Piedicastello sottolinea anche «l'ineguale trattamento riservato al Centro Bruno rispetto alle altre associazioni presenti sul territorio». Inoltre, l'interrogazione proposta dalla maggioranza ed approvata con 13 voti favorevoli su 15 mira a cercare di comprendere in quale maniera Patrimonio del Trentino Spa abbia agito nella stipula del contratto di comodato gratuito con il Centro sociale Bruno per l'utilizzo dell'immobile situato nel quartiere di Piedicastello. «Certamente sono stati bypassati circoscrizione e popolazione del quartiere» si legge nel documento. Le perplessità di molti residenti avevano, infatti, spinto la circoscrizione a farsi carico di un percorso partecipato indicendo un'assemblea pubblica per il prossimo giovedì 29 agosto. «Ma la decisione presa da Patrimonio del Trentino elimina qualsiasi possibilità di confronto» dice l'interrogazione. «Anche noi ci siamo trovati innanzi al fatto compiuto» afferma presidente Melchiore Redolfi. L'intento della circoscrizione, ora, è comprendere il grado di coinvolgimento del Comune di Trento nella decisione di cedere l'immobile di via Brescia al Centro Bruno: «Nel caso in cui l'amministrazione comunale sia stata interpellata pretendiamo di comprendere il motivo per cui la circoscrizione non è stata coinvolta». Inoltre, la circoscrizione chiede di sapere se il comune disponga di una copia del contratto che autorizza il trasferimento del Bruno, se tale localizzazione in via Brescia sia da considerarsi provvisoria oppure definitiva, se questo tipo di soluzione sia compatibile con la pianificazione urbanistica del quartiere (compreso l'intervento sull'area ex Italcementi) e se non possa essere presa in considerazione l'idea di individuare una sede alternativa per il Centro Bruno. A tal proposito Redolfi torna a proporre l'area in via Brennero tra il distributore Agip ed il negozio Pittarello, senza scordare che «il sindaco Alessandro Andreatta ha già cacciato gli anarchici da luoghi come la Palazzina Liberty o il piazzale ex Zuffo». Da sottolineare che è stato il consigliere circoscrizionale della Lega Nord Gianni Festini Brosa a proporre l'anticipo della trattazione del punto all'ordine del giorno riguardante l'insediamento del Centro sociale Bruno, ricordando che nei mesi di luglio ed agosto sono state numerose le firme contrare raccolte tra i residenti di Piedicastello «che lottano da anni per riqualificare il loro quartiere». Non ha trovato il favore del consiglio il documento leghista in cui «amministrazione provinciale e comunale sono accusate di proteggere l'anarchia ed autorizzare la gestione illegale del Bruno».