Opere comunali, ultimatum al 2014
Con il suo intervento di mercoledì al Consiglio delle autonomie, il nuovo assessore agli enti locali, Carlo Daldoss, ha deciso di affrontare subito di petto la questione non più rinviabile della montagna di soldi - ha parlato di 150-200 milioni - impegnati dalla Provincia per opere comunali, che però rimangono congelati per anni, perché i Comuni, per vari motivi, non riescono a fare partire i lavori. Questi ritardi non sono più sostenibili in tempi in cui le risorse sono sempre meno. E a fronte di un'amministrazione che ha ottenuto il finanziamento, ma non riesce a spenderlo, magari ce n'è un'altra che ha necessità di realizzare un'opera ma non può farlo perché i fondi provinciali sono già tutti impegnati
Con il suo intervento di mercoledì al Consiglio delle autonomie, il nuovo assessore agli enti locali, Carlo Daldoss, ha deciso di affrontare subito di petto la questione non più rinviabile della montagna di soldi - ha parlato di 150-200 milioni - impegnati dalla Provincia per opere comunali, che però rimangono congelati per anni, perché i Comuni, per vari motivi, non riescono a fare partire i lavori. Questi ritardi non sono più sostenibili in tempi in cui le risorse sono sempre meno. E a fronte di un'amministrazione che ha ottenuto il finanziamento, ma non riesce a spenderlo, magari ce n'è un'altra che ha necessità di realizzare un'opera ma non può farlo perché i fondi provinciali sono già tutti impegnati.
A maggio dell'anno scorso, con la legge provinciale dal titolo significativo: «Interventi urgenti per favorire la crescita e la competitività in Trentino» si prevedeva, proprio per mettere in circolo i fondi per investimenti comunali, la riprogrammazione delle opere già finanziate ai Comuni e alle Comunità di valle con l'obiettivo di concentrare le risorse su quelle già pronte per essere appaltate nel più breve tempo possibile. Complessivamente si sta parlando di 450 milioni di finanziamenti provinciali destinati agli investimenti degli enti locali su vari fondi (Fondi per investimenti comunali di rilevanza provinciale, Fondo di riserva, Fondo per le sedi della polizia locale e altri). La Provincia ha avviato una ricognizione invitando tutti i sindaci e presidenti di Comunità a prevedere opere sostitutive in tutti quei casi in cui non sia possibile appaltare l'opera programmata entro il 31 dicembre 2014 ma che ha ottenuto la concessione del finanziamento provinciale. Molte di queste opere sono programmate da quasi dieci anni, come ha ricordato Carlo Daldoss, si va indietro addirittura al 2004 o il 2005, ma non sono state ancora appaltate.
Eppure, l'esito della ricognizione è stato un po' un fallimento visto che non c'è stato un solo sindaco su 217, che ha comunicato alla Provincia di volersi avvalere della possibilità di riprogrammare le opere, dirottando le risorse ottenute per un'opera che non parte da anni su un intervento sostitutivo cantierabile entro il 2014, come suggerito da Piazza Dante. I sindaci hanno assicurato alla Provincia che quello che non sono riusciti a fare in 8-9 anni riusciranno a realizzarlo entro l'anno prossimo. Insomma, il problema dei 200 milioni che non sono stati spesi sarebbe un non problema, perché entro il 2014 tutte quelle «vecchie» opere saranno appaltate.
La schiera delle opere è infinita, si va da lavori importanti come opere scolastiche, palestre e altri impianti sportivi, caserme di pompieri e carabinieri, l'inceneritore di Trento (5 milioni di euro) ad acquedotti, fognature, marciapiedi. Spesso i ritardi sono dovuti a intoppi burocratici, problemi negli espropri o nella progettazione, ma anche preoccupazioni di cassa nell'appaltare il lavoro, visto che i trasferimenti delle risorse dalla Provincia non coincidono con le scadenze di pagamento dell'appalto. E qualche comune preferisce rinviare nell'attesa di tempi migliori. Oppure ci sono storiche incapacità di prendere una decisione che trascinano la realizzazione di un'opera. Tra i casi più emblematici c'è la piscina di Mezzolombardo. Se ne parla da almeno vent'anni e nel 2007 il Comune di Mezzolombardo ha ottenuto dalla Provincia 6 milioni di euro di finanziamento ai quali si sono aggiunti altri 1,5 milioni di euro l'anno dopo per una piscina che non si sa ancora né dove né come verrà fatta, ma che Mezzolombardo continua ad assicurare che sarà appaltata entro giugno 2014, termine ultimo concesso dalla Provincia all'ennesima richiesta di proroga del finanziamento.