Reddito di garanzia, pronti altri 3,5 milioni
Il Fondo per la Famiglia del Trentino è stato integrato oggi dalla Giunta provinciale con 3.575.000 euro. Giunge così a un totale di 20.975.000 euro. Il Fondo è destinato a finanziare gli interventi previsti dalla legge 1 del 2011 e a integrare le risorse autorizzate per interventi riguardanti il diritto allo studio nell'ambito dell'istruzione superiore, le politiche relative ai servizi scolastici e la prima infanzia, le politiche di sostegno del reddito, quelle tariffarie relative ai servizi di prima necessità, oltre che le politiche per la promozione della famiglia
Il Fondo per la Famiglia del Trentino è stato integrato oggi dalla Giunta provinciale con 3.575.000 euro. Giunge così a un totale di 20.975.000 euro. Il Fondo è destinato a finanziare gli interventi previsti dalla legge 1 del 2011 e a integrare le risorse autorizzate per interventi riguardanti il diritto allo studio nell'ambito dell'istruzione superiore, le politiche relative ai servizi scolastici e la prima infanzia, le politiche di sostegno del reddito, quelle tariffarie relative ai servizi di prima necessità, oltre che le politiche per la promozione della famiglia. Le maggiori risorse integrate oggi dall'esecutivo verranno destinate all'erogazione del reddito di garanzia. "Siamo ancora l'unica provincia in Italia ad avere introdotto il reddito di garanzia - ha commentato il presidente, Ugo Rossi -. Si tratta di uno strumento nuovo, che ci ha collocati fra le realtà europee più all'avanguardia in questo campo. Il reddito di garanzia completa il quadro degli interventi rivolti a sostenere le famiglie, i nostri giovani e soprattutto i lavoratori: si aggiunge infatti al reddito di qualificazione, rivolto ai giovani che vogliono migliorare il loro grado di istruzione, e a due nuovi strumenti che possiamo finalmente mettere in campo grazie alla delega sugli ammortizzatori sociali, il reddito di attivazione e il reddito di continuità, il primo riservato ai soggetti disoccupati, il secondo per i lavoratori sospesi, ad integrazione dei trattamenti di Cassa integrazione. Tutti questi strumenti non sono misure limitate alla tutela del singolo o del singolo nucleo familiare, quanto della comunità, perchè se non riusciamo a prevenire certi fenomeni, poi li paghiamo in misura maggiore in termini di disagio, disgregazione, emarginazione".