Pd, renziani contro Olivi: «Sulla Filippi è maschilista»
Il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, bollato come «maschilista»: «Vorrei sostenere chi prova ad aggregare su una proposta che esprima un progetto per il Pd del Trentino dei prossimi anni, non un'ancella del Pd nazionale». Il termine «ancella» era riferito alla roveretana Elisa Filippi, la giovane aspirante candidata segretario, già presa di mira da altri candidati della sua zona, come Giulia Robol e Alessio Manica, che la descrivono come troppo proiettata sulla dimensione nazionale e poco radicata in quella trentina
Il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, viene bollato come «maschilista» per aver dichiarato ieri all'Adige, parlando delle candidature in campo per la segreteria provinciale del Pd: «Vorrei sostenere chi prova ad aggregare su una proposta che esprima un progetto per il Pd del Trentino dei prossimi anni, non un'ancella del Pd nazionale».
Il termine «ancella» era evidentemente riferito alla roveretana Elisa Filippi, la giovane aspirante candidata segretario, che dopo aver guidato con successo negli ultimi due anni il comitato trentino che ha sostenuto Matteo Renzi e aver anche vinto le primarie per i deputati (seconda solo al segretario Nicoletti), è già stata presa di mira da altri candidati della sua zona, come Giulia Robol e Alessio Manica, che la descrivono come troppo proiettata sulla dimensione nazionale e poco radicata in quella trentina. Ma la parola «ancella» usata dal vicepresidente Olivi è stata giudicata davvero troppo dei sostenitori di Elisa Filippi, che ieri hanno reagito. L'assessore comunale alla cultura e turismo di Trento, Andrea Robol , ha subito scritto su Twitter: «Ancella renziana? Attendo smentita da parte di Olivi di una dichiarazione maschilista e politicamente grave». Poi Robol aggiunge: «Se il congresso inizia così si parte con il piede sbagliato. Se invece di confrontarci sui temi e la linea politica, si colpiscono le persone sul piano personale, è molto preoccupante. E lo è ancora di più se a farlo è il vicepresidente della Provincia nei confronti di una candidata che ha una idea politica lineare e trasparente e anche un progetto per il Trentino». Anche il senatore renziano, Giorgio Tonini è esterrefatto e dice: «Elisa Filippi è una candidata naturale alla segreteria perché non solo in un anno e mezzo ha dimostrato grande capacità di dirigenza politica, ma ha mostrato grande generosità e maturità politica. Ricordo che ha fatto campagna elettorale alle politiche per tre bersaniani, che erano in lista prima di lei sapendo che non sarebbe stata eletta, dimostrando una saggezza, nella sua giovane età, che altri si sognano. È quindi inaccettabile - aggiunge Tonini - e anche un po' maschilista, una battuta come questa. Sarebbe bello se chiamassimo qualche altro candidato il "valletto" di qualcuno? Parliamo di contenuti. E se c'è chi vuole un segretario che sia al di fuori del dibattito nazionale io non sono d'accordo. Il segretario trentino fa parte degli organi nazionali del partito e vogliamo sapere cosa pensa anche delle questioni nazionali». E il senatore conclude: «Mi sembra che ci sia chi si vuole nascondere dietro un'ambiguità da vecchia politica, che è quella di non schierarsi finché non si vede come va a finire e chi ha più probabilità di vincere».
Anche Gianluca Merlo , consigliere comunale di Rovereto risponde a Olivi: «Trovo maschilista paragonare una delle candidate al congresso del Pd del Trentino ad un'ancella renziana, quasi da far riemergere una visione d'antica Roma del ruolo delle donne in politica e nella società, se questa invece è la sua visione delle donne forse considera anche Giulia Robol un'ancella?».