«I vitalizi non si toccano»
I telefoni squillano a vuoto. Alcuni sono spenti. Gli ex consiglieri regionali avranno senz'altro da fare. Forse qualcuno si aspetta delle domande sui «vitalizi scandalo»: argomento diventato di grande attualità anche a livello nazionale. Programmi tivù del pomeriggio e talk show serali stanno già puntando i riflettori sull'autonomia speciale e le sue prerogative che, quando si parla di vitalizi, è difficile non chiamare privilegi. E così sono pochi quelli che alzano la cornetta. E quei pochi non sono proprio generosi di paroleIl blog di Paolo GhezziCartelli contro i politiciRossi: ripristinare fiducia con cittadiniGiovanetti: "Restituire i soldi" I vostri messaggi
TRENTO - I telefoni squillano a vuoto. Alcuni sono spenti. Gli ex consiglieri regionali avranno senz'altro da fare. Forse qualcuno si aspetta delle domande sui «vitalizi scandalo»: argomento diventato di grande attualità anche a livello nazionale. Programmi tivù del pomeriggio e talk show serali stanno già puntando i riflettori sull'autonomia speciale e le sue prerogative che, quando si parla di vitalizi, è difficile non chiamare privilegi. E così sono pochi quelli che alzano la cornetta. E quei pochi non sono proprio generosi di parole.
A non tirarsi indietro, sull'Adige di ieri, è stato l'ex consigliere regionale Vincenzo Passerini che ha annunciato: «Rinuncio alla mia quota del fondo Family da 115 mila euro. Non li considero soldi miei, bensì del Consiglio. Toccherà alla Regione decidere cosa farne, ma auspico che li destini al capitolo degli aiuti alle famiglie o li dia alle province per le politiche sociali a favore di deboli e disoccupati». La cifra complessiva (importo netto dell'anticipo del vitalizio + il fondo Family) per Passerini sarebbe di 164.901 euro. Nulla - si fa per dire - rispetto al milione e 112 mila euro di Pino Morandini , agli 837.317 euro di Roberto Pinter , agli 836.711 di Nerio Giovanazzi , agli 831.526 di Mario Malossini , ai 785.009 di Carlo Andreotti , ai 743.712 di Margherita Cogo , ai 741.280 di Marta Dalmaso , solo per rimanere nell'alta classifica dell'ambito trentino.
Cifre, queste, che riguardano i consiglieri ante-riforma 2012: cifre che fanno montare la rabbia di tanti cittadini (dentro e fuori i confini del Trentino Alto Adige), che fanno i conti con la crisi economica e che si sentono lontanissimi dalla politica. Si aspetta un intervento legislativo che possa avere un effetto retroattivo. Se si toccano le pensioni dei semplici cittadini, perché non si possono toccare i vitalizi? I consiglieri Cinque Stelle Manuela Bottamedi e Filippo Degasperi dicono che la strada non è impossibile e che comunque il denaro si può depositare in un fondo apposito.
Intanto la «linea Passerini» (quella della restituzione alla Regione di una fetta dell'anticipo) viene contestata dall'avvocato Francesco Romano , che come Passerini è ex assessore ed ex consigliere (dal 1988 al 1998), uno dei pochi a rispondere alle chiamate del giornale.
«Guardate che io sono il più sfigato dell'elenco (il suo anticipo netto è di 57.379 euro + un fondo Family di 70 mila, ndr). Sul piano giuridico la materia è intricatissima. Se pensano di fare una legge retroattiva, credo che andranno a sbattere contro il principio della non-retroattività. Quanto all'idea di Passerini, credo che non sia realizzabile. La Regione non è una onlus. Se lui spedisce i soldi, l'ente Regione glieli rispedisce indietro». Insomma non c'è niente da fare. Agli ex del Consiglio Regionale tocca tenersi i soldi? «Io capisco le tensioni che si possono creare, ma i consiglieri non sono colpevoli. Qui si parla di una normativa, peraltro riformata, promossa da 30 anni, quando governavano Svp e Democrazia Cristiana (politicamente Romano nasce socialista ma nel tempo si è spostato verso contenitori politici di centro, ndr). Parlare di destinarli alla Regione non ha senso. Ognuno si regoli personalmente e faccia beneficenza». Sì, ma così facendo, i cittadini non hanno la stessa possibilità di controllo. «Io faccio beneficenza da sempre, anche con attività in concreto».
Per un periodo, con Romano, ha militato nella lista Centro Popolare Paola Vicini Conci (pacchetto complessivo da 135.581 euro). Interpellata sulla questione dell'anticipo del vitalizio, dice: «Sono tornata da poco dall'estero. Devo dire di non averci ancora pensato. Ho visto i titoli dei giornali. Valuterò nei prossimi giorni».
Roberto Pinter , oggi presidente del Pd trentino, sulla proposta di Passerini di restituire ora il fondo famiglia, parla di «scelte individuali». «Sono lodevoli ma il tema è la necessaria riforma legislativa che deve riguardare tutti e oltre alla riduzione di vitalizi si deve affrontare anche il problema del cumulo tra redditi pensioni e vitalizi». Insomma si deve attendere la riforma della riforma». Wanda Chiodi , un passato da consigliere, da assessore e ai vertici dei Ds (565.566 euro complessivi) dice che «il problema esiste».
«Ora chi è in Consiglio deve intervenire. Ci ho lavorato per 15 anni e tutti sanno come sono. Chiedo che si trovi una soluzione legislativa. Io ci sono. Quanto all'ipotesi di Passerini, di restituire una parte fin d'ora, voglio aspettare e farmi un'opinione». Giorgio Lunelli , ex consigliere dell'Upt (169.780 euro di anticipo complessivo), fa sapere di essere lontano da Trento per qualche giorno. Si riserva di tornare sull'argomento. «Al momento non voglio intervenire sull'argomento». Tanti altri telefoni restano muti. C'è chi non risponde e chi riaggancia.
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