Treno della Memoria con 400 ragazzi
Sono partiti ieri i 400 ragazzi trentini che partecipano alla sesta edizione trentina del Treno della memoria. Un viaggio che li condurrà a Cracovia, Auschwitz e Birkenau. I giovani del «Treno" si sono ritrovati nel primo pomeriggio presso la sala della cooperazione in via Segantini, a Trento, per il check-in e per una prima assemblea plenaria. Occasione per conoscersi, per conoscere i giovani educatori che li seguiranno e per ascoltare i brevi e intensi interventi delle autorità
Sono partiti ieri i 400 ragazzi trentini che partecipano alla sesta edizione trentina del Treno della memoria. Un viaggio che li condurrà a Cracovia, Auschwitz e Birkenau. I giovani del «Treno" si sono ritrovati nel primo pomeriggio presso la sala della cooperazione in via Segantini, a Trento, per il check-in e per una prima assemblea plenaria. Occasione per conoscersi, per conoscere i giovani educatori che li seguiranno e per ascoltare i brevi e intensi interventi delle autorità. Il progetto, organizzato dall'associazione Terra del Fuoco e promosso dalle Politiche giovanili della Provincia, coinvolge anche quest'anno ragazzi trentini tra i 17 e i 25 anni selezionati attraverso i Piani Giovani. Entro la fine della primavera verrà ultimato il percorso educativo successivo al viaggio, che avrà lo scopo di raccogliere ed elaborare le riflessioni, le analisi e le testimonianze dei giovani partecipanti e di restituire al territorio l'esperienza vissuta.
Storia, testimonianza, memoria, impegno. Sono le quattro parole chiave che scandiscono il progetto Treno della memoria. Un progetto che vede protagonisti giovani provenienti da tutto il Trentino partecipanti ad un percorso formativo che ha preso il via nell'autunno. Oggi, all'assemblea di partenza, ad augurare buon viaggio e soprattutto a ricordare l'importanza di progetti come questi erano presenti autorità e rappresentati di più associazioni. "Il Treno della Memoria - ha detto Giampiero Girardi, direttore dell'Ufficio giovani e servizio civile della Provincia - viene proposto ai giovani per permettere loro di essere messi in contatto con una delle tragedie più grandi del ventesimo secolo e offrire la possibilità di maturare non solo la memoria di quel che è accaduto ma anche di interiorizzare gli anticorpi che possano educarli ad essere cittadini del futuro, capaci di contrastare sul nascere le cose così terribili successe nella storia recente». A portare il saluto dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia erano presenti Sandro Schmid e Renato Ballardini.