Filippi: «Sui vitalizi un fallimento del Pd»
Elisa Filippi si scaglia contro Giulia Robol: «Non ha fatto proprio nulla. Non esiste che il gruppo voti una riforma e che la segreteria dica che non va bene. Ci sarà qualcuno che ha autorizzato il compromesso. Dentro il partito ho visto un immobilismo impressionante»I tuoi commentiTutto sulla riforma
TRENTO - «Siamo davanti ad un fallimento. Un grande fallimento politico in cui il grande sconfitto è il nostro partito». Chissà se perché euforica dopo una mattinata trascorsa a Fiè allo Sciliar con il suo «faro» Matteo Renzi, o se perché rinvigorita dal fatto che lo stesso premier nel convegno a Castel Presule ha dato ampie garanzie sul ruolo delle regioni e della macroregione alpina come modello per l'Europa, fatto sta che Elisa Filippi, portabandiera renziana in provincia sconfitta dal patto Robol - Scalfi nella corsa alla segreteria del Pd (dopo aver vinto il primo turno), non si lascia sfuggire l'occasione per attaccare a zero sul ruolo che il Partito democratico ha avuto (anzi, che non ha avuto) nella conduzione della vicenda vitalizi.
Filippi, che ne pensa di quel che è successo l'altra notte in Consiglio regionale?
Che siamo di fronte ad un fallimento. Ma, guardi, non lo dico io soltanto. Lo dice tutta la base del Pd e, da quanto leggo, lo dice la gente comune. C'è grande delusione per il testo che è stato approvato.
Se è per quello si dimentica della segretaria del suo partito, Giulia Robol. Anche lei si è detta insoddisfatta per quella che ha definito «una sconfitta della politica».
Appunto, lo dice anche la segretaria, Ma se l'insuccesso è politico allora il primo ad essere sconfitto è il partito. O no?
Dunque, che si fa ora?
Robol dice che è insoddisfatta, ma mi chiedo cosa ha fatto per non esserlo.
Una pre-richiesta di dimissioni della segretaria dopo il fallimento?
Deve interrogarsi su cosa ha fatto e su cosa deve fare ora. Io non chiedo atti di nessun tipo, perché si tratta di valutazioni prima di tutto personali; chiedo però che si faccia una riflessione. Su una cosa comunque dev'esserci certezza: è stato un fallimento politico perché non esiste che il gruppo vada da una parte e voti una riforma e che la segreteria vada dall'altra e dica che non va bene.
In effetti, la voce della segretaria si è sentita soltanto dopo che la frittata era fatta. Non risulta che si sia mossa sul tavolo istituzionale per far contare il peso del Pd, anche a livello regionale.
Guardi, se devo essere sincera, mi sorprende che il partito abbia votato a favore della riforma.
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