Rossi: «Adesso basta con i cortei animalisti»
«Queste ripetute manifestazioni degli animalisti in Trentino dopo la morte dell'orsa Daniza ci preoccupano e prima poi diventeranno indigeste alla nostra popolazione. Ci sono già segnali di insofferenza». Lo afferma il presidente Ugo Rossi, che ha annunciato di volere «rappresentare formalmente al governo l'assurdità di questa situazione». «Lasceremo al governo il compito di fare qualsiasi tipo di valutazione e prendere decisioni per contenere questo ritornello contro la popolazione trentina che non può essere insultata ripetutamente»
«Queste ripetute manifestazioni degli animalisti in Trentino dopo la morte dell'orsa Daniza ci preoccupano e prima poi diventeranno indigeste alla nostra popolazione. Ci sono già segnali di insofferenza».
Lo afferma il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, che ha annunciato di volere «rappresentare formalmente al governo l'assurdità di questa situazione».
«Lasceremo al governo il compito di fare qualsiasi tipo di valutazione e prendere decisioni per contenere questo ritornello contro la popolazione trentina che non può essere insultata ripetutamente», aggiunge Rossi, che dell'argomento ha parlato ieri in giunta provinciale all'indomani dell'ennesima manifestazione svoltasi ieri a Trento, dopo che era stata negata l'autorizzazione per Pinzolo.
Proprio tornando al corteo dell'altro ieri - parafrasando le parole di Rossi - sicuramente le manifestazioni pro orso si sono rivelate indigeste alle due turiste che - incolpevolmente - si sono ritrovate nel bel mezzo di un tafferuglio mentre si trovavano nella hall del Grand Hotel, finite a terra con ferite e contusioni dopo essere state travolte da un quarantenne in fuga dagli animalisti invipertiti, che lo volevano «catecchizzare» dopo averlo visto dare un calcio - dirà poi «solo in maniera scherzosa» - al cane di un amico proprio sotto gli occhi dei manifestanti.
Le due donne, una turista fiorentina ed una napoletana, si sono rivolte alla questura per sporgere denuncia contro l'uomo. L'una è stata refertata con due giorni di prognosi, l'altra con sei. Non sporgerà denuncia invece il dirigente della questura colpito in pieno volto dall'uomo: «Era intimorito - ha spiegato la questura - una volta capito che aveva colpito un agente e non chi lo stava inseguendo non sapeva più come scusarsi».