Via Stoppani, un chilometro per gettare i rifiuti
«Per 54 anni ho pagato regolarmente le bollette e ho sempre fatto quello che veniva chiesto ma adesso mi ritrovo a pagare conti salati senza avere in cambio nessun servizio». Quella di Graziana Zanoni è la voce dell'esasperazione. I conti salati sono quelli dei rifiuti, un servizio che per lei, come per tutti quelli che abitano nel quadrilatero delimitato da via Stoppani, inizio di via Lavisotto, via Fratelli Fontana e piazza General Cantore, da un anno a questa parte significa fatica e disagi
«Per 54 anni ho pagato regolarmente le bollette e ho sempre fatto quello che veniva chiesto ma adesso mi ritrovo a pagare conti salati senza avere in cambio nessun servizio». Quella di Graziana Zanoni è la voce dell'esasperazione. I conti salati sono quelli dei rifiuti, un servizio che per lei, come per tutti quelli che abitano nel quadrilatero delimitato da via Stoppani, inizio di via Lavisotto, via Fratelli Fontana e piazza General Cantore, da un anno a questa parte significa fatica e disagi.
Con l'avvio del sistema di raccolta differenziata porta a porta Dolomiti Energia aveva previsto per il conferimento delle immondizie di chi abita in quel blocco di edifici un'isola ambientale, a lato di via Lavisotto. L'esperimento però era miseramente fallito, soffocato dall'indisciplina e l'inciviltà di molti che avevano continuato a gettare i rifiuti in maniera irregolare senza curarsi di differenziare carta, umido, vetro e plastiche e soprattutto di mettere il residuo negli appositi sacchetti verdi. E così dopo due avvertimenti rimasti inascoltati Dolomiti Energia aveva comunicato, siamo nel novembre del 2013, lo smantellamento dell'isola e l'obbligo, da allora in poi, di conferire carta, multimateriale e vetro nei cassonetti di Largo Nazario Sauro, a mezzo chilometri di distanza. Un chilometro tra andata e ritorno con pesanti fardelli da trascinare: non proprio una passeggiata riposante soprattutto per chi è senza macchina, cioè di solito i più anziani. Una situazione che Graziana Zanoni, e altri con lei, non sopporta più. Anche perché essendo stata tra i pochi a seguire le indicazioni del Comune ora si ritrova il danno e la beffa.
La donna abita in via Stoppani assieme al marito 81enne e, ligia alle regole, finora si è sempre sobbarcata l'obbligo di trascinare con un carrettino i suoi rifiuti fino ai bidoni di Largo Nazario Sauro. Ma oltre alla fatica è salita l'esasperazione, finché nei giorni scorsi si è rivolta a Claudio Cia, consigliere comunale, che si è fatto carico del problema presentando un'interrogazione in consiglio comunale. Fedele al suo stile Cia ha anche realizzato un filmato-intervista (vedi qui sotto) in cui la signora Zanoni racconta i suoi problemi e mostra le fatiche a cui è suo malgrado sottoposta. «Sono anziana e malata - dice - ma a costo di morire quando arriverà la prima neve, se nulla sarà cambiato, trascinerò tutte le mie immondizie davanti all'aula del consiglio comunale. Oppure farà come gli altri, getterò i sacchetti dove capita».
Il consigliere della Civica Trentina da parte sua chiede al sindaco se sia a conoscenza dei disagi dei residenti in quella zona e in che modo intenda eventualmente porvi rimedio.