L'orso spaventa Cimone, tre operai in fuga
Solo gli accertamenti che la forestale sta compiendo da ieri mattina permetterà di ottenere certezze sull'identità dell'orso.
Non è stato un vero e proprio incontro ravvicinato, perché appena i tre operai l'hanno visto dirigersi verso il cantiere in cui in questi giorni stanno lavorando, sono fuggiti, mettendosi al riparo. L'orso, ieri mattina a Cimone, dopo essersi avvicinato è così tornato sui suoi passi, sparendo poi nella vegetazione. È accaduto verso le 7.30, quando gli operai, dopo aver visto l'animale ed essersi prudentemente allontanati, hanno allertato i loro responsabili, riuscendo nel contempo anche a contattare i custodi forestali della zona. Dal paese è così giunta la chiamata al corpo forestale provinciale che ha subito fatto salire a Cimone le squadre di monitoraggio orso, rimaste sul posto fin oltre le 10 per cercare di ricostruire le mosse dell'animale ed accertarsi che si fosse allontanato dalla zona, dove gli operai assieme ai colleghi hanno poi potuto tornare al loro lavoro.
«Ho saputo dell'episodio, anche se non ho parlato con gli operai - ha spiegato il sindaco di Cimone Damiano Bisesti - dato che tutto mi è stato riferito dalla forestale e non dagli interessati. Quindi non posso dire con precisione che cosa sia successo. L'unica cosa che posso dire è che la presenza dell'orso qui ormai è una costante da tempo. Una ventina di giorni fa aveva fatto danni ad un frutteto, colpendo i ciliegi di un contadino della zona. Da quel giorno la forestale ha posizionato in zona una serie di fototrappole per monitorare gli spostamenti dell'orso, ma finora non è mai accaduto che abbia causato problemi alle persone». «La forestale è qui tutti i giorni, ormai da parecchio - spiegano altri residenti - e questo vuol dire che l'orso si aggira da un po' qui attorno, non è un mistero per nessuno». «Comunque gli orsi potevano lasciarli dov'erano», aggiunge un po' risentito qualcun altro.
È probabile che l'esemplare visto ieri mattina dai tre operai possa essere lo stesso che nelle scorse settimane aveva costretto alla fuga Sandro Torrente ed il 13enne nipote di un'amica che stavano facendo un'escursione in val dell'Eva; e lo stesso che, qualche giorno prima, aveva sbranato due pecore di Orlando Bolognani, pastore di Vigo Cavedine, spingendone numerose altre, poco meno di una ventina, a correre per la paura verso un burrone e verso morte certa. Ma solo gli accertamenti che la forestale sta compiendo da ieri mattina, permetterà di ottenere certezze sull'identità dell'orso.