Sicurezza, spaccio e degrado. Temi che sono stati nella scorsa legislatura e durante la campagna elettorale il cavallo di battaglia dell’opposizione di centrodestra in Comune a Trento e una spina nel fianco per il sindaco Alessandro Andreatta e la maggioranza di centrosinistra. Adesso però la richiesta di usare la mano pesante e prendere in mano la situazione con decisione arriva dall’interno della coalizione; a muoversi è il partito autonomista, con il gruppo consiliare e anche con il proprio esponente in giunta, l’assessore Roberto Stanchina.

L’attenzione di Stanchina si concentra in particolare sulla situazione di piazza Dante, durante l’estate di nuovo al centro dell’attenzione perché utilizzata nei giorni del grande caldo anche come bivacco notturno e perché ancora teatro di spaccio e di bevute, nonostante il divieto di consumo di alcolici da poco introdotto. L’assessore del Patt annuncia che lunedì prossimo, nel giorno del rientro dalle ferie del sindaco, porrà in giunta il problema. «È ora di agire con progetti seri - afferma Stanchina - perché la situazione non è sicura e non è più sostenibile. Occorre ripristinare la legalità, se necessario col pugno di ferro».

La ricetta non è quella di inviare l’esercito, come vorrebbe il consigliere provinciale Claudio Civettini. Si limita ad aumentare i controlli e il presidio da parte delle forze dell’ordine ma anche rendere più viva e vissuta la piazza organizzando eventi. Sono proposte già sentite a più riprese e in parte anche messe in atto, ma evidentemente non abbastanza da risolvere il problema, ammesso che sia risolvibile. In più Stanchina, che è anche assessore all’agricoltura e attività economiche, butta lì l’idea di rendere giornaliero il mercato che oggi si tiene al sabato. Insomma, sindaco e giunta dovranno riaprire in fretta la pratica.

L’altro fronte caldo è quello di piazza Santa Maria Maggiore. Il Comune ha appena rinnovato gli arredi ma i vandali si sono subito dati da fare per rovinare la «tapezzeria» con scritte sui muri e le porte della chiesa e sugli edifici vicini. Il tutto ancor prima della conclusione dei lavori e dell’inaugurazione ufficiale, fissata per il 5 settembre. Un’azione che brucia e ferisce e che ha spinto il Partito Autonomista a presentare, ieri, un’interrogazione dal titolo eloquente: «Adesso basta!».

Tiziano Uez, promotore del documento, Alberto Pattini e Dario Maestranzi pongono al sindaco domande con toni molto diretti. Gli chiedono «se si sta rendendo conto della situazione di degrado in cui versano varie zone della città», se in tempi brevissimi abbia intenzione di far applicare l’emendamento accolto su istanza del Patt nelle linee programmatiche a proposito di contrasto della criminalità e racket organizzato dell’elemosina, se sia stata prevista una squadra di agenti in borghese col compito di dare la caccia a vandali e imbrattatori, se non sia opportuno installare telecamere ad alta definizione nei punti sensibili per contrastare lo spaccio di droga, se siano previsti concorsi per potenziare l’organico della Polizia municipale.

L’interrogazione torna poi su un tema già sollevato nelle scorse settimane, e cioè a che punto sia il rinnovo del contratto dell’ex vice comandante della Polizia locale, Maria Teresa Maniero, scaduto alla fine di giugno ma che Andreatta in consiglio comunale, rispondendo a una precedente richiesta di Uez, aveva assicurato di voler rinnovare.
Insomma, il dossier sicurezza e decoro urbano sarà il primo che il sindaco dovrà affrontare al suo rientro dalle ferie e la sensazione è che le Stelle Alpine, rinforzate nei numeri rispetto alla scorsa consiliatura, non si accontenteranno di interventi di facciata ma siano pronti a battagliare dall’interno del centrosinistra autonomista cittadino.

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