Spini, appartamento Itea occupato da abusivi
L’appartamento di proprietà dell’Itea era libero da gennaio; i lavori di sistemazione sarebbero iniziati a breve, per poi riconsegnare l’alloggio alle famiglie in graduatoria.
Ma su quell’immobile, in una palazzina di via Pont dei Vodi a Spini, ci aveva già messo gli occhi un uomo di origine sinta con l’intenzione di viverci con la famiglia. Ha saltato la burocrazia, ha volutamente ignorato la legge ed è entrato nell’appartamento vuoto. Dopo aver fatto accomodare la compagna con il figlio neonato, ha cambiato la serratura.
All’Itea la segnalazione è arrivata il 28 aprile e l’intervento è stato immediato. Lo sgombero però non è stato possibile: la tutela dei minori (in questo caso di un bimbo di pochi mesi) è prioritaria rispetto alla normativa sulla proprietà privata.
Storie di occupazioni abusive fino a qualche mese fa arrivavano dalle grandi città, Milano e Roma soprattutto: senza fissa dimora, famiglie con bimbi o disperati entravano negli alloggi temporaneamente vuoti (spesso case di anziani in ospedale o in casa di riposo) e prendevano possesso dei locali.
Il caso di Spini, il primo di occupazione abusiva ai danni di Itea con il cambio della serratura, è al centro di un’interrogazione del consigliere provinciale della Lega Nord Maurizio Fugatti. «Sembra che siano riusciti ad entrare nell’immobile salendo dal terrazzo e sfondando gli infissi, per poi aprire il portoncino blindato interno che avrebbe consentito l’entrata degli altri componenti».
L’occupazione sarebbe partita una decina di giorni fa. «Ci hanno avvisato il 28 aprile e siamo subito intervenuti con il nostro ispettore e con i tecnici della zona per verificare che nessuno avesse manomesso i contatori - spiega il presidente di Itea, Salvatore Ghirardini - La manomissione non c’è stata, invece era stata cambiata la serratura. Il 3 maggio siamo intervenuti con la polizia: è stato identificato un nucleo familiare con minori. Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo presentato querela per occupazione abusiva ed interrotto le utenze, ossia la fornitura di acqua, luce e gas».
L’appartamento fa parte degli «alloggi di risulta» che ciclicamente vengono restituiti ad Itea (per un cambio di alloggio degli inquilini, per una modifica delle condizioni o per il decesso degli assegnatari) e, dopo un intervento di sistemazione, rimessi in circolo e assegnati in base alla graduatoria. «Proprio per disincentivare eventuali occupazioni, negli ultimi anni abbiamo messo a regime centinaia di alloggi di risulta - evidenzia Ghirardini - se nel 2014 sono stati 300, l’anno dopo abbiamo aumentato il numero del 103%. Nell’appartamento occupato a Spini tra poco sarebbero iniziati i lavori: ci sono tempi tecnici prima della sistemazione».
Quando la polizia è intervenuta, nell’appartamento si trovavano due ragazze ed una giovane mamma con il bimbo di pochi mesi. Per la presenza di minori non è stato possibile procedere con lo sgombero, ma Itea ha giocato l’unica carta possibile in queste condizioni: la querela per occupazione abusiva.
I nomadi che hanno occupato l’appartamento in via Pont dei Vodi sarebbero parenti degli inquilini sfrattati la scorsa estate da un appartamento Itea dei Solteri perché non pagavano l’affitto. Su questo punto chiede conferma lo stesso Fugatti nell’interrogazione, mentre Itea sta proseguendo con le verifiche.