Italcementi, iniziata la bonifica Ciminiere a rischio crollo
Sono iniziati, in sordina, i lavori che porteranno alla bonifica dell’ex Italcementi di Piedicastello e alla consegna definitiva dell’area a Patrimonio del Trentino Spa. Un’area sulla quale sorgono anche le due ciminiere che, come riscontrato dai tecnici, appaiono ormai a rischio crollo.
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A partire dalle prime ore della giornata un paio di tecnici della società incaricata dell’intervento da Piedicastello spa, controllata direttamente dalla Federazione trentina della cooperazione, hanno iniziato il lavoro di recupero delle strumentazioni tecniche di monitoraggio del terreno installate negli anni passati, durante i carotaggi volti a comprendere l’effettivo stato di inquinamento e contaminazione della zona.
Nei prossimi giorni, invece, si prevede l’arrivo dei primi camion con il materiale di riporto che verrà utilizzato per ricoprire completamente la superficie di 46mila metri quadrati un tempo occupata dallo stabilimento produttivo.
Prima di dare inizio alla stesura della copertura - che comporterà l’innalzamento della quota media del terreno di circa un metro, al livello degli indicatori di colore giallo già posizionati al suolo - si procederà comunque alla rimozione delle vecchie vasche per il carburante ancora presenti, alla pulizia dell’area un tempo utilizzata per il deposito dei rifiuti e alla creazione di una fascia di sicurezza in prossimità della parete rocciosa e delle due ciminiere, instabili e particolarmente soggette all’azione del vento.
«Nel corso dell’intervento - ha specificato, nel corso di un incontro pubblico, il geologo Walter Lazzarotto, incaricato dalla società di valutare il livello di contaminazione dell’area ed i fattori di rischio per la popolazione - verranno trasportati in zona 55mila metri cubi di terreno certificato e privo di agenti inquinanti. I lavori procederanno in questo modo: in primo luogo il materiale verrà depositato in mucchi di mille metri cubi ciascuno, mentre tutto il terreno sarà soggetto ad ulteriori verifiche per una maggiore cautela. Di seguito si procederà alla copertura dell’intera superficie».
I lavori, che dureranno circa 8 mesi e procederanno in contemporanea con quelli che interessano il centro storico dell’abitato limitrofo, comporteranno anche una generale sistemazione della parete rocciosa posta sul lato occidentale, per evitare il crollo di massi. In merito, sono già stati effettuati i sopralluoghi del personale specializzato e sulla sommità dello strapiombo sono visibili i segnali (in vernice rossa) che rilevano le situazioni di pericolo.
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La stabilità delle ciminiere, invece, verrà monitorata attraverso una serie di strumentazioni specifiche. In ogni caso, per la sicurezza degli operatori del cantiere, nella zona di sicurezza potranno accedere solo macchinari dalla cabina rinforzata.
Secondo quanto riferito dallo stesso Lazzarotto, il cantiere non dovrebbe creare eccessivo disturbo alla popolazione, in quanto, al di là del movimento di macchinari interno all’area, il viavai di camion dovrebbe interessare solo il vecchio tratto della tangenziale (ora via lung’Adige San Nicolò), su cui si trova il cancello di ingresso.