Troppi danni e vandalismi eliminati i focolari della piana del Campel
Gli incivili, che in questo caso fa rima con imbecilli, sono tornati e nella piana di Campel qualche settimana fa hanno lasciato il segno della loro ignoranza bruciando le panchine per completare la festa serale. Ma come si fa a distruggere le panchine pubbliche lì costruite dopo che si sono utilizzate per una propria festa? Solo delle persone alterate, ma non per questo giustificabili, possono comportarsi con tanta rozzezza verso beni comuni.
Non è la prima volta che succede e nella passata stagione estiva altri vandali avevano distrutto i focolari allestiti per agevolare i picnic di gruppi e famiglie che vogliono trascorrere qualche ora di relax nella frescura della pineta.
I volontari dell’Asuc locale – tra i quali molti giovani - che si prendono cura di parte del territorio di Villamontagna sono avviliti perché i loro sforzi vengono vanificati. Il presidente Piergiorgio Frachetti è sicuro che non sarà l’ultimo episodio increscioso perché nei mesi estivi, con l’aumento dei frequentatori, l’area è sottoposta a maggiori rischi. Forse non è un caso che l’ultima incursione sia avvenuta proprio nel weekend successivo alla chiusura dell’anno scolastico.
La chiusura del rifugio Campel, da sette anni in attesa di ristrutturazione, rende il luogo particolarmente isolato. I cartelli con il regolamento per i comportamenti da assumere a salvaguardia del territorio, gli interventi per pulire la piana dopo ogni fine settimana e i sopralluoghi con giri di controllo anche notturni da parte dei volontari si sono rivelati insufficienti. Di fronte a condotte scorrette i membri dell’Asuc sono impotenti e non possono chiedere l’identità ad alcuno senza rischiare a volte anche l’incolumità personale. Servono solo denunce, ma è difficile individuare a posteriori i responsabili da parte delle Forze dell’ordine che sarebbero indispensabili soprattutto nelle ore notturne.
Le guardie dell’Azienda forestale avrebbero il potere di sanzionare, ma sono poche unità spesso impegnate in altre attività anche fuori zona e certamente non sul posto di competenza specialmente durante la notte. Anche le Forze dell’ordine statali e i Vigili urbani di Trento operano qualche sopralluogo durante il giorno, ma di sera agiscono solo su segnalazione con la squadra di pronto intervento. I Vigili urbani di quartiere in Circoscrizione Argentario in questo periodo sono poco presenti.
Qualche “vilero” invoca telecamere, ma l’esperienza insegna che potrebbero essere distrutte e comunque la loro gestione è complicata e difficilmente sono esaustive specie con il buio. I risultati delle registrazioni notturne di telecamere posizionate in altri luoghi della Circoscrizione non sono incoraggianti.
Qualcun altro suggerisce di chiudere la strada al traffico nei fine settimana almeno finché non si ristruttura il rifugio Campel. Ma la strada è di demanio pubblico e troppe persone hanno necessità di transito per le attività boschive e per la frequentazione di abitazioni alle pendici del monte Calisio. E poi non mancano soprattutto gruppi di giovani che comunque salgono a piedi con zaini e sacchi a pelo per campeggiare senza permesso e nessuno interviene. Divieti di sosta per automezzi funzionano solo se poi si fanno rispettare con giuste contravvenzioni.
Il problema preoccupa perché di non facile soluzione. Prossimamente l’Asuc nel mettere ordine all’ultimo atto vandalico eliminerà anche i focolari già precedentemente distrutti sperando di scoraggiare gli incoscienti pur sapendo di penalizzare i turisti educati.
Gli attriti tra l’Amministrazione comunale e l’Asuc sorti intorno alla travagliata vicenda della ristrutturazione del rifugio Campel non favoriscono costruttive collaborazioni. Molti cittadini attivi di Villamontagna guardano con scetticismo la situazione di stallo venutasi a creare tra i due enti e sembrano rassegnati per la mancanza di fondi. E purtroppo la futura situazione economica post virus non offre grandi prospettive.