In Maranza non solo l'orso M49: migliaia di persone al «rave» con musica techno e tende
Succede da anni, e il fenomeno pare ormai diventato abitudine: ancora un week end all’insegna della musica techno in un «rave» organizzato nei prati di Pramarquart, qualche chilometro prima del rifugio Maranza. Si trattava di un «Free Party» che ha portato in Marzola più di un migliaio di ragazzi, appassionati della musica «dura», in una festa non autorizzata durata due notti di fila.
Ovviamente con tutti i disagi connessi: stanghe forzate per far entrare sui prati i furgoni con enormi generatori e impianti di amplificazione, parcheggio forzatamente nel bosco e lungo la strada, campeggio libero.
Questa volta però ai piedi della Marzola si è sfiorata la tragedia. Nella tarda serata di sabato infatti al rifugio Maranza, due chilometri sopra il raduno, nel pieno della festa di Pramarquart, si celebrava un matrimonio e, nel rientro al parcheggio, uno degli invitati è scivolato procurandosi una profonda lesione alla testa con abbondante sanguinamento che ha richiesto l’intervento dell’ambulanza impossibilitata però a passare per il blocco della strada a valle causato del parcheggio selvaggio lungo la carreggiata invasa dalle auto dei ravers.
Intervento inevitabile dei carabinieri che però si sono limitati al solo invito a sgombrare la strada ostruita.
Decine le telefonate di avvertimento e protesta alle forze dell’ordine (carabinieri, polizia, vigili urbani, guardie forestali), ma la risposta è sempre la stessa: «Lo sappiamo ma per intervenire abbiamo bisogno di molti uomini ...». Con il risultato che ormai da anni il «rave» si ripete, quei fine settimana diventano un incubo, la strada impraticabile.
Infine una curiosità: la musica a tutto volume in Maranza non si sente a Povo o Villazzano, ma per uno strano effetto di riverbero, tiene sveglio tutto il paese di Sardagna, da dove si lamenta il presidente della Circoscrizione.
La discussione sul «rave party» a Pramarquart, è approdata anche in Consiglio comunale.
Nella sera di ieri, il consigliere Michele Brugnara (Pd) ha infatti presentato una domanda di attualità sul punto, chiedendo quali azioni l’amministrazione intendesse intraprendere per evitare il ripetersi di iniziative di questo genere, in considerazione del malore che ha colpito un partecipante. «La problematicità di questi eventi in collina - ha detto Brugnara - è stata oggetto già in passato di incontri tra amministrazione, Polizia locale e Forze dell’ordine, che però non hanno prodotto finora alcun risultato. Servono azioni incisive, prima di tutto preventive, ma eventualmente anche repressive, per porre fine a tali eventi incivili e non rispettosi della comunità e dell’ambiente interessato».
A quanto riferito in aula, il questore di Trento Claudio Cracovia è stato contattato dal sindaco Alessandro Andreatta e sta seguendo la vicenda per evitare il ripetersi dei raduni.