I paesi alla prova del Covid: Aldeno, pompieri in campo per i vaccini
In un anno di pandemia Covid l'attenzione si è concentrata spesso sulle grandi città. E così è stato anche per Trento. Ma come hanno gestito l'emergenza i Comuni più piccoli? Consideriamo, ad esempio, il caso di Aldeno, cittadina che conta poco più di 3.100 abitanti.
«In questi contesti, a differenza forse dei grandi centri urbani, il sindaco viene coinvolto maggiormente - ha spiegato la prima cittadina Alida Cramerotti. - Giro spesso per il paese, conosco tante persone e vedo come si comportano. Siamo tutti allo stremo per questa situazione, diventa sempre più difficile avere pazienza, ma i cittadini di Aldeno stanno dimostrando grande spirito di sacrificio e rispetto delle regole anti-contagio».
Ecco spiegato perché, fino a questo momento, la cittadina ha retto bene l'urto di entrambe le ondate. Anche nella situazione di "stallo governativo" in vigore fino al mese di settembre: prima delle elezioni infatti vi era il commissario straordinario (a seguito delle dimissioni presentate dal precedente sindaco nel 2019), che tuttavia non poteva essere presente in loco rendendo di fatto l'intera gestione molto più complessa. Dall'insediamento della Cramerotti comunque, si sono contati circa 320 contagi.
Una manciata appena, quelli per i quali si è reso necessario il ricovero all'ospedale, nonostante l'ultimo picco registrato in novembre, con 60 contagi in contemporanea. Numeri che, fortunatamente, non hanno mai superato la soglia critica provinciale del 3% rispetto al totale della popolazione (circa 90 persone), dato che avrebbe comportato il passaggio automatico in zona rossa. In merito a decessi invece, spiega la sindaca, c'è molta incertezza legata all'ormai dibattuta questione della morte "con" oppure "solo a causa" del virus. Discorso simile per quanto riguarda i vaccini, che proseguono tra anziani e insegnanti, con il contributo anche dei Vigili del Fuoco in alcune occasioni.
Attualmente i positivi del Comune sono poco più di una ventina, mentre sono state solo quattro le classi che, fino a questo momento, sono finite in quarantena: numero decisamente positivo se si considerano i circa 350 ragazzi complessivamente suddivisi in asilo, scuola materna, elementari e medie, queste ultime comprendenti anche gli studenti di Cimone e Garniga Terme.
«Grande merito va dato al controllo delle forze dell'ordine e soprattutto al maresciallo Erminio Paternuosto - ha concluso Cramerotti. - Abbiamo cambiato approccio con i cittadini: ogni nuovo positivo viene contattato, si instaura un rapporto di dialogo e fiducia, spesso emozionante perché in queste persone riscontriamo paura e incertezza. Tante dinamiche però hanno funzionato bene: dalla consegna della spesa, al monitoraggio durante il mercato del lunedì e anche il Telefono argento. Ci sono circa una trentina di volontari tra carabinieri in congedo, alpini e cittadini».