Nove nuove “stazioni” di ebike della Provincia a Trento, ma scoppia la polemica «tirolese»
Prende piede il progetto, che è finanziato dal Ministero dell’Ambiente, per la mobilità sostenibile. A Piedicastello la grande insegna oscura la lapide ad Andreas Hofer
TRENTO. La Provincia autonoma di Trento ha terminato l'installazione di 9 nuove "stazioni" per il bike-sharing, tutte nel Comune di Trento. Una iniziativa lodevole, che però ha provocato qualche perplessità in alcuni casi. Tanto che alle lamentele dei cittadini, il sindaco Ianeselli chiamato in causa su Facebook ha risposto semplicemente: "Iniziuativa della Provincia, non del Comune". Che evidentemente non era stato coinvolto.
Le criticità segnalate? Per prima cosa alla stazione di Piedicastello, dove la colonna di segnalazione è stata piantata proprio davanti alla lapide che ricorda Andreas Hofer, fortemente voluta dagli Schutzen di Trento e lì apposta dopo un lungo periodo di consultazione sulla scelta del luogo migliore. Oggi la lapide è completamente oscurata.
Immediata la protesta di Alberto Pattini: "Mi sento profondamente offeso, essendo stato il promotore della targa ad Andreas Hofer a Piedicastello di Trento, che la Provincia autonoma di Trento abbia collocato una colonnina proprio davanti alla targa di intitolazione del parco. Rispetto impone che la colonnina venga rimossa con urgenza e collocata in un altro spazio della piazza come una logica responsabile avrebbe dovuto consigliare".
Immediata reazione anche di Tiziano Uez, appena uscito dal Patt per approdare con Ugo Rossi nel partito di Calenda, che ha presentato una domanda di attualità a risposta immediata: "Ho appreso dalla stampa che la PAT ha collocato una colonnina del Bike sharing nel giardino di Piedicastello immediatamente di fronte alla targa di Andreas Hofer oscurandone la visibilità. Si ricorda che il 20 dicembre 2019 e' stata inaugurata l'intitolazione del parco alla presenza delle massime autorità comunali e provinciali. Si chiede, pertanto, al sindaco: Se ritiene opportuno, per una questione di rispetto, chiedere con urgenza alla PAT di spostare la colonnina del Bike sharing ubicandola in altro luogo".
Lamentele anche in un'altra zona dove la nuova stazione di bike sharing è stata ritagliata a bordo strada eliminando circa 15 metri quadrati di aiuola a prato. Praticamente l'unico pezzetto di verde che c'era lungo la via,
Ma dove sono le nuove stazioni? Un comunicato stampa di piazza Dante ci informa che «Dopo avere felicemente superato la fase del collaudo sono diventate operative dai primi giorni di aprile sul territorio del comune di Trento le prime 9 nuove ciclo stazioni del servizio di bike sharing e.motion. Si tratta del primo lotto delle 37 nuove ciclo stazioni previste dal progetto “Il Trentino pedala per la mobilità sostenibile”, co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente. Saranno dislocate in tutti i comuni lungo l’asta dell’Adige collegando così, grazie ad un unico servizio, la Piana Rotaliana a nord e i Comuni già serviti di Mezzocorona, Mezzolombardo, San Michele all’Adige e Lavis con Trento e Rovereto, fino a Mori, il comune più a sud ove sarà posizionata una nuova ciclo stazione. I comuni che entreranno a far parte della rete di bike sharing e.motion saranno quindi: Terre d’Adige, Aldeno, Besenello, Calliano, Nomi, Volano, Pomarolo, Villa Lagarina, Nogaredo, Isera e per l’appunto, Mori. Si tratterà di uno dei sistemi di bike sharing su base extra urbana più estesi a livello europeo, potendo contare, al termine delle operazioni di posa, su 90 ciclo stazioni con quasi 1000 stalli a disposizione su un’estensione territoriale nord-sud di circa 60 km.
“Il servizio pubblico di Bike Sharing e.motion – sottolinea il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti - si configura sempre di più come uno strumento fondamentale per lo sviluppo di nuove forme di mobilità, alternative a quello dell’auto, specie per gli spostamenti in città, ma non solo. Tutto questo a vantaggio dell'ambiente, della vivibilità dei territori, e anche della salute”.
Le cifre lo confermano: dal 2014 al 2020 i 1.400 utenti di e.motion Bike Sharing Trentino hanno effettuato quasi 500.000 prelievi di biciclette, pedalato per circa 1.100.000 km urbani, consentendo un risparmio di quasi 100.000 litri di carburante e 180.000 kg di CO2 di auto equivalente.
Queste le nuove stazioni inaugurate in questi giorni a Trento:
10.24 - Campo CONI corso degli Alpini
10.25 - Studentato Mayer corso Buonarroti
10.26 - Verona viale Verona / via Olmi
10.27 - Clarina via De Gasperi / via Anna Frank
10.28 - Barbacovi via Barbacovi / via Brigata Acqui
10.29 - Gardolo - ex segheria via Feininger / piazzale Groff
10.30 - Maccani via Maccani / Comando Polizia Locale
10.31 - Canova via Paludi / parcheggio campo sportivo
10.32 - Piedicastello piazza di Piedicastello / giardino Andreas Hofer
L’estesa rete di bike sharing che si sta realizzando - e che interesserà tutti i territori posti lungo l’asta dell’Adige - è resa possibile in primo luogo dalle caratteristiche dell’area, pressoché pianeggiante, e dalla presenza di una buona rete ciclabile. Il Trentino vanta una positiva esperienza in termini di ciclabilità: in 25 anni la Provincia autonoma ha realizzato e gestito una rete di piste ciclopedonali di oltre 450 chilometri, che registrano ogni anno oltre 2.000.000 milioni di passaggi, per una minore emissione in atmosfera di oltre 40.000 t/anno di CO2, in progressivo miglioramento. L’obiettivo è incrementare, nel "modal split" (ripartizione modale nei trasporti, cioè la percentuale di spostamenti effettuati con un certo tipo di mezzo di trasporto), le quote ascrivibili alle modalità più sostenibili, dalla mobilità pedonale a quella in bici, a quella del trasporto pubblico, che trae anch’essa beneficio, in quanto il progetto realizza un sistema integrato della mobilità, e gli utenti in diversione modale dall’auto privata potranno utilizzare con una sola smart card entrambi i sistemi.
Contestualmente all’ampliamento dell’infrastruttura di bike sharing è previsto l’allargamento della flotta di biciclette, sia a pedalata assistita che tipo tradizionale, che nel corso delle bella stagione si aggiungeranno a quelle attualmente già in servizio. Verso la fine del 2020 e l’inizio del 2021 si sono infatti concretizzate tutte le misure necessarie all’avvio del progetto, iniziato in prima dell’emergenza Covid-19.
Lo sviluppo della rete di bike sharing e.motion ha comportato anche la modifica della denominazione delle ciclo stazioni, che saranno identificate sia da una numerazione corrispondente al Comune amministrativo che da una numerazione progressiva. Sui totem delle nuove ciclo stazioni sarà rappresentata una situazione “in divenire”, il che potrebbe non essere immediatamente chiaro all’utenza nel breve periodo, cioè fino a quando l’intera rete non diverrà operativa. Si raccomanda quindi all’utenza di verificare sempre tramite la App dell’ente gestore BicinCittà la disponibilità al prelievo/rilascio delle singole stazioni sul territorio».