La protesta davanti all’Orvea: “Non siamo in vendita, il primo maggio non si lavora”
L’iniziativa è stata organizzata dall’Unione sindacale di base. Gli imprenditori la pensano diversamente e, disastrati dalle restrizioni di questi mesi, vogliono tenere aperto
CONFRONTO Apriranno i negozi, ma i sindacati non ci stanno e invitano al "boicottaggio"
VIDEO La protesta davanti all'Orvea
TRENTO. “Non siamo in vendita”. E’ uno degli slogan di chi questa mattina sta partecipando alla protesta organizzata dall’Usb (Unione sindacale di base) davanti all’ingresso dell’Orvea in via San Pio X.
Anche a Trento c’è una contrapposizione fra commercianti e sindacati sulle aperture del Primo maggio, Festa dei lavoratori.
Gli imprenditori, disastrati dalle restrizioni di questi mesi, vogliono tenere aperto e così in gran parte sarà; i sindacati chiedono (inutilmente) una giornata di respiro per i lavoratori, a cominciare da quelli da sempre impegnati in prima linea, come i dipendenti dei supermercati, che fra l'altro non hanno ancora potuto essere vaccinati e rischiano il contagio, tanto più in giornate di grande affollamento.
Dura la presa di posizione dell’Usb che negli scorsi hanno distribuito questo volantino facendo un appello ai consumatori per un boicottaggio dei negozi aperti: "Caro cliente, ti chiediamo di aiutarci, per la tua spesa organizzati prima e non andare nei negozi sabato primo maggio, affinché la grande distribuzione (che pensa solo al profitto) capisca che anche tutte le lavoratrici e i lavoratori del commercio hanno il diritto di godersi questa festività. Abbiamo bisogno della tua solidarietà".