«Circonvallazione ferroviaria di Trento», tour No-Tav: lo sapete che si scaverà sotto San Martino?
Molti residenti hanno partecipato alla camminata nei luoghi che diventeranno un gigantesco cantiere: dalla rotatoria di Nassirya, all’imbocco di via Brennero «e non c’è alcuna informazione»
COME SARA' Undici domande e undici risposte sull'opera
TRENTO. Presentando nelle ormai famose «undici risposte a undici domande», il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha svelato molte cose. Fra cui la conferma che il gigantesco scavo della «circonvallazione ferroviaria di Trento» partirà dalla rotatoria Caduti di Nasssirya e poi entrerà sotto il quartiere di San Martino.
Non è sfuggita ai No-Tav, che nei giorni scorsi hanno organizzato un tour guidato delle zone della città che potrebbero subire maggiormente i danni causati dalla realizzazione della mega-galleria, prevista per poter completare il progetto della linea ad alta capacità scandinavo-mediterranea.
Il comitato ha organizzato un sopralluogo nel quartiere di San Martino (nella foto di Paolo Pedrotti) per sensibilizzare la popolazione sui possibili rischi della grande infrastruttura, che prevede l'ingresso in galleria Nord all'incirca all'altezza del complesso residenziale Le Fornaci e una stazione ferroviaria ipogea sul sedile dell'ex scalo Filzi.
L'iniziativa, a cui hanno preso parte una decina di attivisti del comitato e diversi cittadini, tra cui molti residenti del quartiere, mira a chiedere alla pubblica amministrazione di bloccare il progetto e di avviare un confronto ampio sul tema, coinvolgendo direttamente la cittadinanza.
«Riteniamo grave - hanno spiegato i componenti del comitato, che hanno tuttavia preferito rimanere anonimi - che non si sia dato avvio ad un percorso di confronto ampio su un intervento che comporterà lo stravolgimento di un intero quartiere della città, trasformando San Martino in un cantiere per quasi 15 anni e mettendo a rischio la stabilità dei palazzi storici e residenziali presenti. Ci sembra assurdo che, per portare la ferrovia fuori dal centro storico, si stravolga un'area importante della città, che va dal centro storico a Trento Nord».
Secondo l'opinione degli attivisti, inoltre, l'opera non risolverebbe il problema del traffico autostradale, comporterebbe un sensibile aumento dell'inquinamento atmosferico (generato dai macchinari e dalle emissioni di polvere) e porrebbe seriamente in pericolo l'equilibrio idrogeologico del territorio, con rischi concreti per la popolazione.
In sostanza, si dice, se la Tav-Tac serve a togliere traffico dall’A22, il flusso di traffico su gomma non si fermerà se non applicando pedaggi punitivi, che rendano la ferrovia concorrenziale sul piano dei costi. Cosa che – in Italia – non si è riusciti a realizzare in oltre 30 anni.