Il tram da Spini al centro storico, il colosso Alstom Ferroviaria presenta la sua proposta
Arriva sul tavolo dell'ente pubblico un disegno da 280 milioni con la formula della finanza di progetto, dopo l'intesa fra Comune e Provincia sulle procedure per lo studio e la realizzazione della grande opera. Ora in piazza Dante scatta l'analisi di tutti gli aspetti, a cura del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici
L'OPERA Il tram serve a interrare la ferrovia e fare la Tav): 8 chilometri da piazza Centa a Gardolo
L'ITER Arriva l’intesa ufficiale tra Provincia e Comune sul tram nel cuore di Trento
TRENTO. Alstom Ferroviaria spa vuole "prendere" il tram di Trento.
Vuole realizzare la tramvia, garantirne la manutenzione, assicurarsi un corrispettivo, sotto forma di canone di concessione.
Si chiama "Ppp", ovvero partenariato pubblico-privato. Detto altrimenti: project financing (finanza di progetto), con il quale capitali privati si mobilitano per realizzare opere di interesse pubblico.
Il braccio italiano del colosso francese che nel 2000 rilevò Fiat Ferroviaria, non ha perso tempo.
Come un treno super rapido, ha presentato alla Provincia un progetto di "Ppp" per realizzare la tramvia di Trento Nord.
L'ha fatto dopo che Comune capoluogo e Provincia hanno sottoscritto un accordo di collaborazione finalizzato alla realizzazione di una "nuova infrastruttura del trasporto rapido di massa a Trento", in pratica la tramvia da Spini al centro storico, con asse via Brennero.
Non è un caso che nell'accordo si faccia riferimento al trasporto pubblico di massa: per questo, infatti, il governo è pronto ad aprire il portafogli, a finanziare l'opera, come ha fatto di recente per le nuove linee tramviarie di Firenze.
L'intesa tra Comune e Provincia ha messo nero su bianco il chi-fa-cosa.
Al Comune la progettazione della nuova infrastruttura, in collaborazione con Trentino Trasporti spa, la inhouse che gestisce il trasporto pubblico locale; alla Provincia il compito di redigere, con un progetto di fattibilità in mano, il piano economico-finanziario dell'intervento. Uno schema di lavoro, con un gruppo misto sùbito messo all'opera, che va bene nel caso di cui sopra: predisporre un progetto che punti a "pescare" risorse statali.
Nel dettaglio, l'accordo prevede tocchi al Comune presentare istanza di ammissione al finanziamento sul fondo del Mims (ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili) per il trasporto rapido di massa.
In realtà, l'intesa Provincia-Comune ha lasciato aperta la porta anche ad una seconda possibilità: quella del "Ppp", che Alstom Ferroviaria ha colto con prontezza.
Un suo possibile interesse al business tramvia era stato anticipato da l'Adige (19 maggio scorso, ndr) e confermato dal sindaco Franco Ianeselli.
Il quale, va ricordato, della tramvia di Trento nord aveva fatto una proposta forte in campagna elettorale nell'estate 2020.
Lo aveva fatto, il futuro sindaco, con il supporto di uno schema di massima messo a disposizione dallo Studio Sws Engineering.
Adesso, però, c'è il passaggio formale, l'ufficializzazione del progetto Alstom.
Il colosso costruttore di treni (sono suoi i Minuetto e i Coradia Jazz in servizio sulla linea della Valsugana e del Brennero) ha depositato, in qualità di capogruppo, la sua proposta di finanza di progetto.
L'Apac (Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti) ha aperto la busta e fatto la prima verifica sulla correttezza delle documentazione.
Alstom Ferroviaria guida un raggruppamento di imprese di cui fanno parte anche Pavimental spa, società di costruzioni del Gruppo Aspi-Autostrade per l'Italia che detiene il 99,4% del capitale (socio di minoranza è Astaldi spa), il colosso francese Meridiam, specializzato nel finanziamento di opere infrastrutturali, e, come progettisti, gli studi Systra-Sotecni spa (società del gruppo francese Systra, player a livello mondiale nell'ingegneria dei trasporti e delle infrastrutture) e Architecna, coinvolto nella progettazione della tramvia di Firenze.
Quanto all'importo in gioco, si tratta (gli atti depositati sono riservati) di 280 milioni di euro, cifra che comprende la fornitura di tredici tram (costruiti da Alstom) e la realizzazione, oltre che dell'infrastruttura in sede fissa (gli 8 km di binari tra Spini e la stazione con anello attorno a piazza Dante), anche della officina per la manutenzione dei mezzi.
Era stato ipotizzato, in sede di accordo tra Provincia e Comune, di sfruttare la realizzanda nuova officina di Trentino Trasporti, a valle dello stabilimento della Vetri Speciali. Ipotesi valutata e scartata. Troppe le interconnessioni con la linea del Brennero e, poi, c'è pure un problema di adeguatezza dimensionale della struttura. La nuova officina dei tram, quindi, dovrà essere realizzata nei pressi del capolinea, a Spini di Gardolo.
Con il deposito della proposta a guida Alstom Ferroviaria, il motore del "progetto tram" è ora acceso.
Il progetto dovrà essere soppesato, in tutti i suoi aspetti (trasportisci, urbanistici ed economico-finanziari) dal Navip, il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Provincia, che fa da supporto ed assistenza in materia di coinvolgimento dei capitali privati. È coordinato dal direttore generale, Paolo Nicoletti, e ne fanno parte i dirigenti dei settori strategici della Provincia, più i referenti di Cassa del Trentino spa (il direttore generale Lorenzo Bertoli e il dirigente dell'Area progetti e partecipate, Alberto Brandolini).
È lo stesso Nucleo di valutazione sul cui tavolo è finita la proposta di partenariato pubblico-privato, avanzata da un gruppo capitanato da Mak Costruzioni, per realizzare un nuovo ospedale nel fondavalle di Masi di Cavalese, in alternativa alla ristrutturazione dell'esistente: questione delicata su cui, a giorni, è atteso il parere del Navip.
Che, per quanto riguarda, la proposta Alstom, avrà ora 90 giorni di tempo, prorogabili, per esprimersi.
La procedura prevede che, in caso di valutazione positiva, in merito anche alla sostenibilità economico-finanziaria, la parola finale spetti alla giunta provinciale, chiamata a riconoscere l'interesse pubblico dell'opera.
A quel punto, la decisione della giunta costituirebbe in automatico variante al Prg e la realizzazione della tramvia potrebbe avviarsi.
La proposta di Alstom Ferroviaria sarebbe messa a gara e la garanzia, per il proponente privato, è di poter comunque esercitare il diritto di prelazione. Il canone di concessione è stabilito per remunerare il capitale investito. La scelta della finanza di progetto dovrebbe, sulla carta, accelerare la realizzazione dell'opera. Ma l'esperienza del Not (il nuovo ospedale di Trento sud) suggerisce cautela. Massima cautela.