Tav e case da abbattere, il mediatore Bortolotti prenderà 12 mila euro per la consulenza
La delibera di stanziamento del Comune di Trento: per fare il «facilitatore» fra Italferr e proprietari sfrattati, l’ex dirigente provinciale può farsi pagare anche se è pensionato
TRENTO. Per la sua attività di intermediazione e di supporto ai cittadini che subiscono l'esproprio delle loro proprietà nell'ambito dei lavori della circonvallazione ferroviaria Claudio Bortolotti riceverà dal Comune 12.000 euro lordi.
Lo stabilisce una determinazione della direzione generale di Palazzo Thun.Il documento spiega come è avvenuta la scelta e qual è il mandato affidato all'ex dirigente provinciale.
La premessa è che l'accelerazione data all'opera coi soldi del Pnrr porta alla necessità di individuare in tempi rapidi percorsi di condivisione con quei cittadini «per i quali - si legge nella determinazione - la realizzazione può rappresentare un disagio ed in alcuni casi la previsione dello spostamento della propria abitazione o l'esproprio di aree».
Da qui la ricerca di una figura con caratteristiche di terzietà con funzioni di garanzia e un ruolo di mediatore e facilitatore del dialogo tra le amministrazioni coinvolte e la popolazione interessata. Il Comune in particolare era alla ricerca di una persona in possesso delle conoscenze tecniche, di esperienza e capacità manageriali e di una spiccata capacità relazionale e «attenzione ai principi della coesione sociale e della solidarietà». Una figura comunque esterna all'organico comunale, per rafforzare il carattere di neutralità e garantire anche formalmente l'imparzialità nell'affrontare i problemi.
Caratteristiche che il Comune è andato a cercare nell'elenco degli abilitati a fare il commissario straordinario delle opere pubbliche più importanti, elenco formato dalla Provincia giusto un anno fa per velocizzare l'iter di alcuni lavori.Esaminato l'elenco in questione la scelta è caduta sull'ingegner Bortolotti, ritenuto la figura adatta per questo ruolo. La determinazione che formalizza ora l'incarico fissa la durata in sei mesi a partire dal primo dicembre scorso e stabilisce il compenso.
Compenso che assorbe anche i rimborsi delle spese complessive. Il provvedimento della direzione generale spiega anche che l'analogia di questo incarico con quello del commissario straordinario per un'opera pubblica ne parifica il trattamento e fa ritenere che non debba trovare in questo caso applicazione la legge che impone agli ex dipendenti pubblici in pensione, come Bortolotti, di accettare eventuali incarichi da parte delle pubbliche amministrazioni solo a titolo gratuito.
L'interpretazione è che per i commissari straordinari, e dunque anche per questo ruolo di mediatore, l'incarico possa essere retribuito anche se l'interessato è un pensionato pubblico.