Trento, bypass ferroviario e case da abbattere: prime firme già dopo Pasqua
Nonostante manchi ancora il via libera al progetto di Italferr, proseguono le trattative tra le ferrovie e i proprietari. Bortolotti: “Tra chi ha già chiuso e chi quasi, entro aprile si potrebbe arrivare al preliminare per una decina di immobili”
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TRENTO. Rfi sta per mettere le mani sulle abitazioni dei primi "abbattuti". Sembra infatti che almeno 5 o 6 proprietari siano ad un passo dalla firma del contratto preliminare, mentre altrettanti siano alle battute finali della trattativa. Sì perché non c'è ancora il via libera all'opera, ma Rfi ha accelerato sul fronte dell'intesa con i proprietari. Altro discorso quel che riguarda capannoni e terreni: lì i primi contatti ci sono stati, ma serve più tempo per chiudere.
I tanti che contestano l'attuale progetto di bypass ferroviario sia fuori che dentro il consiglio comunale avevano chiesto, nel recente passato, di bloccare anche la fase di esproprio, in attesa di capire se le criticità evidenziate sul progetto supereranno o meno il vaglio della conferenza dei servizi e della valutazione di impatto ambientale nazionale. Ma in realtà le trattative, che in questa fase così preliminare tecnicamente si concluderebbero con una compravendita, non con un vero e proprio esproprio, non si sono fermate per niente.
I proprietari - erano 28 le abitazioni sacrificate dal nuovo tratto ferroviario che secondo il progetto entrerà in galleria all'altezza dell'Aci e sbucherà a sud di Mattarello - si sono trovati davanti i tecnici Rfi. E evidentemente hanno dovuto decidere se mettersi di traverso o cercare di uscire dalla situazione con il minimo danno possibile. Per ora 10, 12, hanno certamente deciso di uscirne cercando un accordo. Ma quanto avanti sono le trattative? Il punto lo fa Claudio Bortolotti, che su mandato del Comune assiste i proprietari in questo percorso. Perché è evidente che trovarsi un colosso come Rfi che ti bussa alla porta potrebbe farti sentire in una condizione di inferiorità.
«È vero, alcuni hanno già definito il prezzo. Nessuno ha firmato ancora, ma i primi preliminari potrebbero essere firmati già la settimana prossima, subito dopo Pasqua. Diciamo che per cinque o sei proprietari c'è l'intesa sul prezzo, restano da definire dettagli importanti come l'entità dell'anticipo o i tempi per il rogito».
Perché a seconda delle diverse situazioni, le esigenze sono differenti. Per esempio i proprietari che vendono a Rfi e hanno già trovato un appartamento alternativo, magari già disponibile, potrebbero paradossalmente avere fretta di chiudere. Dall'altra, chi non ha ancora trovato una casa alternativa o chi l'ha trovata ma è disponibile solo tra parecchi mesi, ha esigenze opposte.
«Ci sono poi altrettanti proprietari, cinque o sei, che sono in fase avanzata delle trattative: non c'è ancora l'accordo, ma dopo Pasqua si inizierà a ragionare con le stime riviste. Diciamo che entro aprile potrebbero essere definite le trattative con i proprietari di una decina di appartamenti».
Sul prezzo Bortolotti non si sbilancia, c'è anche un tema di privacy. Ma par di capire che si sia partiti dai 3 mila euro al metro quadrato della guida casa, opportunamente corretti rispetto al grado di manutenzione dell'immobile. «Diciamo che sono prezzi ovviamente di mercato, ma abbastanza di favore. L'atteggiamento di Italferr e Rfi è stato ragionevole, le soluzioni finora si sono trovate» osserva Bortolotti.
Insomma, con buona pace dell'iter per l'opera, che non è concluso, le trattative proseguono e anzi a passo spedito. Ora si tratta di capire cosa faranno gli altri proprietari. E poi cosa accadrà con i capannoni: «La priorità è stata data alle abitazioni. Sui capannoni c'è stato il sopralluogo – spiega Bortolotti - ma serve capire se si troveranno soluzioni tecniche adeguare: per un'impresa rinunciare a parte del piazzale può significare che diventa difficile usare il capannone, per ciascuno ci sono problematiche diverse da valutare». I tempi, su queste trattative, sono più lunghi.