I due nuovi cani antidroga della Polizia Locale di Trento stanno andando "a scuola" a Milano
Dopo l’addestramento, entreranno in servizio con i loro conduttori: dieta speciale, furgoni con aria condizionata, ma… non potranno avere contatti con altri animali
TRENTO. Non hanno ancora un nome, e non hanno ancora compiuto un anno. Ma da qualche tempo sono ufficialmente i cuccioloni della polizia locale. Il comando di Trento ha acquistato i due cani pastori tedeschi che comporranno le unità cinofile e che ora, assieme ai conduttori, sono a scuola a Milano.
Formalmente i "commissari Rex" della città del Concilio prenderanno servizio solo tra qualche mese, ma una zampa - anzi tutte e quattro - sul suolo trentino l'hanno già messa, per le visite veterinarie. Roba che quelle a Ronaldo ad ogni cambio squadra erano nulla, tra raggi x, analisi genetiche ed ecografie. Alla fine di questo percorso, tra allevamento, crescita, visite e scuola, i due cuccioloni saranno pronti per il lavoro: «Loro saranno in grado di andare in pattuglia e di cercare droga a comando - spiega il comandante Luca Sattin - li impiegheremo soprattutto nei parchi, alla Portela e in piazza Dante».
Chiarendo già la principale differenza tra questi e i cani, ad esempio, delle altre forze dell'ordine che, quando non cercano droga, vengono tenuti fermi nei loro box. «E un servizio che ci tenevamo a mettere in campo - spiega il sindaco Franco Ianeselli - con dei tempi più lunghi del previsto, ma ora ci siamo. Abbiamo proceduto all'acquisto dei cani, che ora verranno formati».
Di sicuro una volta qui saranno coccolati: il furgone che li trasporterà, per dirne una, sarà coibentato e con aria condizionata, perché le bestiole devono riposarsi e quando è caldo non possono stare sotto il sole tutto il giorno.
E anche quanto al cibo, sembra che non avranno di che lamentarsi: «Sarà preso il top sul mercato - spiega il comandante - anche perché dobbiamo garantire loro più anni possibile in buona salute».
Ma come si è arrivati ai due cagnoni scelti? È più complesso di quanto si possa pensare. Intanto, ci sono allevamenti apposta per cani da destinare alle forze dell'ordine. Se n'è scelto uno di Mantova, che seleziona cani di questo tipo.
E come devono essere? Devono avere istinto predatorio ma allo stesso tempo non essere aggressivi. Binomio non facile. Una volta nata una cucciolata, a sceglierli ci ha pensato la scuola di addestramento unità cinofile della polizia locale di Milano, a cui il corpo di Trento si è affidato. Il responsabile è andato a Milano, ha dato un'occhiata. E ha individuato quelli che, per indole apparente, potevano essere più adatti. E l'allevatore li ha fatti crescere, senza paure o stress.
Poche settimane fa, i cani sono stati messi sotto osservazione per 30 giorni dalla scuola addestramento di Milano. A quel punto sono stati dichiarati idonei ed è iniziata la scuola.
«Due colleghi in questi giorni sono a Milano - spiega Sattin - perché è iniziato l'addestramento. Si comincia con l'ubbidienza e poi si proseguirà con la ricerca di droga».
A quanto pare se i cani non hanno particolari problemi, nel giro di qualche mese dovrebbero essere pronti. Anche se non è facilissimo: i cani devono nello stesso tempo essere capaci di trovare la droga ma non essere aggressivi, né spaventare le persone: devono essere portati nella folla senza problemi e, di regola, senza museruola.
E una volta qui, dove vivranno? Non al comando, ma assieme ai conduttori. Però con regole precise: «Dovranno stare da soli, senza contatti con gli altri membri della famiglia e senza contatti con altri animali» spiega Sattin. Perché questi cuccioloni saranno sì coccolati, con mangime di prima qualità e furgoni con l'aria condizionata. Ma sono pur sempre in servizio. Le regole sono precise.