Una via in “ostaggio” dell’allarme: la campana suona senza sosta, proprietà e Provincia non fanno nulla
In via Manzoni il sistema di sicurezza dello stabile destinato ad Appm risuona da giorni a causa di un guasto o un malfunzionamento. Un tormento per i residenti, lavoratori e passanti
TRENTO. l suono argentino è quello che richiama libertà, della campanella di fine lezioni a scuola. O spensieratezza, facendo tornare in mente - ai quarantenni e dintorni - l'apertura del video di Baby one more time di Britney Spears. Suono amico, di per sé.
Ma se diventa un trapano che perfora la testa giorno e notte, a cadenza regolare e molto stretta - diciamo ogni paio di minuti, rimanendo in funzione anche per un minuto di fila ogni volta - libertà e spensieratezza vanno a farsi benedire. E quel nervosismo del piede di Britney che sbatte sulla gamba del banco diventa esasperazione.
Delle persone che vivono e lavorano in mezzo quartiere, quello di San Martino, dove da fine giugno a imperversare è il sistema d'allarme della palazzina destinata - participio passato in fieri da tempo immemore - a personale e utenza dell'Appm, in via Manzoni.
Risate rassegnate e alzate di spalle sono ormai diventate la reazione al problema, per chi quotidianamente si trova a fare i conti con un vero tormento, sia di giorno che di notte. per chi vive nelle case affacciate sulla via e nei dintorni.Della situazione tragicomica sono vittime anche gli addetti di Trentino Mobilita, che all'Autosilo di via Petrarca, dall'altro lato della palazzina, hanno la loro base operativa.
«Fra vigili del fuoco, forze dell'ordine, Provincia - spiegano - non sappiamo quante segnalazioni abbiamo fatto, nelle ultime due settimane. Ma è stato tutto inutile e intanto l'allarme continua a suonare».
Spacca per bene, l'allarme. Ma non in senso positivo, come slang comanda: spacca proprio i timpani, anche perché la campana si trova nel vano d'ingresso del piano interrato accessibile dal retro, all'altezza della corsia dì accesso ai piani dell'autosilo. Con lo spazio semicoperto che amplifica i decibel.Più che segnalare la cosa, in zona non sanno che fare tanto che anche al distributore Esso, a fianco della palazzina, uno dei due titolari, Lino Tarter, è al limite: «Mi sono anche stufato di chiamare, si arrangino».
Dell'ormai costante disagio, eppure, sanno sia Patrimonio del Trentino, proprietaria dell'immobile, che l'ufficio tecnico del Servizio gestioni patrimoniali e logistica della Provincia: «Si lo sappiamo - conferma l'ingegner Lucia Burigo - e ce ne stiamo occupando». Chissà che ci vuole a disattivare un sistema difettoso o sistemarlo, dato che tutte le realtà competenti sanno, se ne stanno occupando ma le giornate passano e l'allarme non tace.
Allarme di cui si è interessato anche il sindaco Franco Ianeselli, segnalando anche da parte sua alla Provincia il disagio dei residenti per il sottofondo non troppo apprezzabile.