L'ex Questura di Trento in piazza Mostra diventa sede degli Uffici Finanziari. Ed i sindacati insorgono per la "strana" permuta con la Provincia
Doveva essere un Museo archeologico (che Trento non ha mai avuto), collegato al Buonconsiglio. Invece il sindacato Flp svela lo scambio, che si sta perfezionando in piazza Dante: «Una sede nuova e funzionale in via Vannetti scambiata con un rudere abbandonato da 16 anni»
TRENTO. Abbandonato da anni, il palazzo storico della ex Questura di Trento, in piazza Mostra, doveva diventare il Museo archeologico del Trentino, collegato direttamente con il castello del Buonconsiglio: una soluzione definitiva per le centinaia (se non migliaia) di reperti preziosissimi (dall’età del Bronzo all’età Romana) che giacciono da ormai mezzo secolo in un capannone della zona industriale (ma alcuni anche «dispersi» in altri magazzini nelle valli. Mai valorizzati, mai visti.
Invece no: colpo di scena. Ci arriverà il grande complesso degli Uffici Finanziari di Via Vannetti 13 che verrà dato alla Provincia in cambio del vecchio immobile di piazza Mostra.
Questa l'ipotesi di permuta che viene annunciata dalla Flp, il sindacato dei lavoratori pubblici. Un «baratto» lo definiscono fra «immobili demaniali/statali con vecchi ruderi della Provincia Autonoma di Trento». Che tocca - dicono - un immobile nuovo da una parte e uno «abbandonato e cadente tanto da essere definito anche come "il palazzo fantasma". Palazzo che nel giro di circa 16 anni, stranamente, farebbe il cosiddetto giro dell'oca. Visto che in precedenza era già di proprietà dello Stato, poi ceduto alla Provincia che lo rifilerebbe all'Agenzia delle Dogane.
Pare che l'operazione sia nella fase istruttoria su espressa volontà dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Quest'ultima - scrivono Giuseppe Vetrone e Carmelo Urgesi - avrebbe l'intenzione di lasciare gli Uffici di Via Vannetti (dove l'Agenzia occupa 4 piani del palazzo, il piano terra con annessa la sala conferenze/riunioni e numerosi posti macchina in due distinti garage interrati), per trasferirsi in Piazza Mostra.
Naturalmente, l'eventuale trasloco dell'Agenzia che occupa il maggior numero di metri quadri dell'intero stabile, darebbe alla Provincia, secondo noi, la ghiotta occasione di smembrare il polo degli uffici finanziari e mettere alla porta, in futuro, anche gli altri uffici ubicati nel compendio che sono, oltre agli alloggi di servizio di alcuni dipendenti Statali: la Soprintendenza Archivistica, l'Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna), la Ragioneria Territoriale dello Stato di Trento e le Commissioni Tributarie di primo e secondo grado. Quest'ultime appena transitate dal compendio al civico 15 (già acquistato dalla Provincia dal Demanio in un'altra operazione di compravendita che per liberare definitivamente il palazzo attende l'uscita della Polizia Postale e della Guardia di Finanza), al settimo piano del civico del numero13. Segnaliamo che l'intero complesso ospita un centinaio di dipendenti ed è perfettamente agibile. Recentemente sono stati fatti interventi straordinari di manutenzione e di messa in sicurezza, è stato rifatto l'intero impianto di climatizzazione, sono stati rinnovati gli ascensori, la pavimentazione dei garage e degli Uffici, con spese milionarie. Insomma un gioiello. Allora, perché lasciarlo? Per un edificio che cade a pezzi e che vanta un particolare interesse storico/culturale, con sicuri vincoli architettonici tali da compromettere i lavori di scavi che potrebbero durare decenni per realizzare l'intero rifacimento. La Flp è assolutamente contraria all'intera operazione di "baratto" degli immobili. È molto preoccupata per il futuro dei dipendenti e degli Uffici che saranno costretti a trovare una nuova sede ed è anche molto arrabbiata per non essere stata informata preventivamente di questo inconcepibile progetto che è l'esatto contrario della "spending review" e cioè "spendi di più"». E il sindacato annuncia mobilitazione.