Trento / Il caso

No tav di nuovo in piazza: no agli abbattimenti delle case prima dell'esito delle analisi sui terreni

Un presidio questo pomeriggio, 6 marzo, in piazza Dante davanti al palazzo della Regione: richiesti a Rfi nuovi approfondimenti, ma intanto domani si firmano due protocolli riguardanti i cantieri in arrivo

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TRENTO. Di nuovo in piazza, questo pomeriggio, gli attivisti che dicono no al mega progetto di circonvallaizone ferroviaria a Trento, con tunnel sotto la Marzola.

Oggi si sono dati appuntamento in piazza Dante la Rete dei cittadini e i Comitati che cercano di fermare l'opera: hanno nuovamente espresso le proprie critiche in un presidio svoltosi davanti al palazzo della Regione.

Fra le richieste dei no tav, quella che riguarda l'estensione delle analisi (a cura di un ente neutrale) dei terreni all'intero tratto previsto a Trento nord, non solo nelle aree postindustriali inquinate.

Sul tappeto anche la questione degli edifici da abbattere, dato che a giorni potrebbero essere indicate le date del'inizio dei lavori a Trento nord: si chiede di attendere l'esito di tutte le analisi dei terreni e comunque di non sanzionare (si parla di 300 euro al giorno) le persone che non hannon ancora lasciato le abitazioni o gli edifici commerciali da demolire oper fare spazio ai binari.

Ma nel frattempo l'iter della grande opera prosegue apparentemente spedito e domani saranno siglati due importanti protocolli riguardanti i cantieri in città.

Avranno le firme di Damiano Beschin, responsabile unico del procedimento (Rup), del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e del sindaco Franco Ianeselli.

Il primo documento prevede che siano condivise con gli enti territoriali le modalità di funzionamento dei cantieri e le iniziative per mitigarne l'impatto sulla vita quotidiana.

L'altro protocollo riguarda l'annunciata istituzione dell'Osservatorio per l’ambiente e la sicurezza del lavoro.

Me evidentemente, il clima attorno a questo grande progetto resta caldo: fra i contestatori vi è sia chi denuncia tout-court l'inutilità e i rischi di quest'opera, sia chi rifiuta nello specifico il tracciato in sinistra Adige e chiede dii riconsiderare, semmai, quello sull'altro versante, nella destra orografica del fiume.

[nelle foto di Paolo Pedrotti, due momenti della manifestazione odierna]

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