Caro bollette, è il giorno della rabbia: gli inquilini di Itea protestano davanti alla sede
Ci sono condomini con bollette di 3 mila euro, da mesi chiedono una soluzione. Oggi, mercoledì 15 marzo, il confronto con la presidente Gerosa. Per molti pagare è difficile: spesso si tratta di pensionati con assegni non particolarmente ricchi, che già versano 700 euro al mese, tra affitto e spese
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TRENTO. «Ecco qui. Cosa faccio? Vado a rubare?» Mariapia Lenzi è ancora arrabbiata. Lo era mesi fa, adesso inizia ad essere spaventata, perché vede che il problema non si risolve. Ha 82 anni, vive assieme al marito Roberto, 86, alla torre 2 di Madonna Bianca. E questa mattina (mercoledì 15 marzo) è stata davanti alla sede di Itea, in via Guardini. Assieme a lei, gli inquilini che vogliono farsi sentire.
Perché il problema del caro bollette, da quelle parti, è tutto tranne che risolto. Di Mariapia ci eravamo già occupati, ma niente è cambiato, dalla prima denuncia. La prima tegola le è arrivata addosso - a lei e all'intera scala - lo scorso dicembre. Una bolletta da 2.145,29 euro. E lei non era nemmeno stata la più bastonata di tutti, anzi.
All'epoca era arrivato di tutto, nelle famiglie della torre due. E più d'uno - nel prospetto di leggevano cifre come 2.366 euro, 2.741 euro, 3,441 euro, 3.885 euro, persino 5.242 euro - superava persino il conto arrivato a loro. Da allora hanno parlato in tanti, ma soluzioni reali non ne sono arrivate ancora. Nel frattempo sono arrivate le altre bollette: «L'ultima è di tremila euro - spiega Mariapia - e io non la pago, perché non posso pagarla. D'altronde, come faccio? Sono andata in pensione che prendevo un milione e 600 mila lire, stavo bene. Poi è arrivato l'euro ed è cambiato tutto. Adesso cosa devo fare? Andare a rubare per pagare le bollette? Io non le pago».
Il problema è noto e si trascina da tempo. Da una parte ci sono i prezzi dell'energia: dall'elettricità al gas è tutto lievitato, dopo l'avvio della guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica. Dall'altra ci sono le dinamiche sui grandi condomini, che pagano i consumi di energia nelle spese condominiali e che vengono speso colpiti da conguagli difficili da sostenere, soprattutto per chi ha redditi bassi. Alle case Itea il problema si pone dallo scorso dicembre. Un po' tutti si sono espressi, dicendo che qualche cosa tocca pur fare, per risolvere il problema. Ma allo stato attuale una soluzione definitiva all'orizzonte non si vede.
L'interlocutore privilegiato, ovviamente, non può essere che Itea, e in particolare la sua presidente Francesca Gerosa. La quale finora ha chiarito agli inquilini che devono pagare quel che possono: non versare nemmeno un euro equivale ad essere morosi. Il che non è mai una buona idea. Però agli inquilini le rassicurazioni vaghe ormai non bastano più. Per questo si stanno organizzando iniziative diverse, che si saldano - d'altronde sia i tempi sia le persone coinvolte lo rendono più facile - alla polemica politica.
E quindi ecco che all'ultima assemblea degli inquilini Itea, oltre al sindacato Usb e ad Asia, che seguono la vertenza, era presente anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli, che ha garantito la sua solidarietà: «Ci ha detto che dovrebbero vergognarsi, per queste bollette» ricorda Mariapia. Ma oltre alla solidarietà, da palazzo Geremia soluzioni non ne sono arrivate, né potrebbe essere diversamente: non sono competenti. Anche in Itea da tempo dicono di non poter fare nulla, e si aspettano un intervento risolutore della Provincia, che però non pare essere all'ordine del giorno.
Nel frattempo gli inquilini fanno l'unica cosa che è in loro potere: alzano la voce. Sai mai che da qualche parte una risposta, prima o poi, arrivi. D'altronde per quasi tutti pagare è, se non impossibile, quantomeno molto difficile: spesso si tratta di pensionati con assegni non particolarmente ricchi, che già versano anche 700 euro al mese, tra affitto e spese condominiali. Questa mattina si sono recati quindi in via Guardini, armati di indignazione e senso di impotenza. Ognuno con la sua bella bolletta del gas tra le mani.