Testi sessisti, Non una di meno: «Cancellate il concerto del rapper a Sanbapolis, è cultura dello stupro»
Niky Savage atteso il 31 ottobre come special guest per la notte di Halloween. Il 31 agosto un suo concerto fu annullato a Castelfranco Veneto. L’associazione: «Inaccettabile che il Centro S.Chiara metta a disposizione lo spazio. Intervenga il sindaco»
IL PRECEDENTE Arrestato il rapper Shiva: si era esibito alla Trentino Music Arena
TRENTO. Ancora fresco il caso del rapper Shiva, arrestato due giorni fa per tentato omicidio ed esibitosi due mesi fa alla Trentino Music Arena, ecco che scoppia un altro caso, e anche questa volta nell’occhio del ciclone c’è un esponente della musica rap.
Parliamo di Niky Savage, giovane rapper milanese che martedì 31 ottobre è atteso al teatro Sanbapolis di Trento come special guest ad un concerto-evento dal titolo “Scary Halloween Night” per celebrare la notte dei morti viventi.
A sollevare il tema è l’associazione “Non una di meno Trento” che dal proprio profilo Facebook va all’attacco dei testi violenti e sessisti di Savage: «Siamo venute a conoscenza che martedì 31 ottobre al teatro Sanbapolis ci sarà un concerto con la presenza di Niky Savage, un rapper i cui testi lo precedono».
Si citano alcuni passaggi, molto espliciti, a sfondo sessuale, tra cui “la tratto da puttana, corre fast, 'sta giaguara” e “Non ascolto chi mi dice "No". Chissà, forse mi invidiano”.
Non una di meno ricorda che il 31 agosto scorso il sindaco di Castelfranco Veneto era intervenuto per far annullare il concerto del rapper in una discoteca della cittadina veneta proprio per i contenuti violenti e sessisti dei testi.
«È inaccettabile – scrive l’associazione – che il Centro Santa Chiara metta a disposizione uno spazio, avallando di fatto la cultura dello stupro, per di più ad uso e consumo di adolescenti che andrebbero messi in guardia ed allontanati da simili messaggi invece di offrirli loro come semplice ed innocuo intrattenimento. E’ inaccettabile che a questi pseudo cantanti sia permesso di esibirsi divulgando testi violenti e misogini».
«Al Centro Servizi Santa Chiara – conclude l’appello - diciamo di prendere posizione (non si lucra sulla cultura dello stupro!) e ritirare l'evento. Al sindaco Franco Ianeselli chiediamo, come da sua precisa responsabilità, di intervenire e prendere provvedimenti affinché questi eventi non vengano svolti nella nostra città».