Il centro sportivo Trilacum di Vigolo Baselga rimesso a nuovo grazie all’impegno dei volontari
Giornata di lavoro per eliminare le erbacce, ripulire la pista e il parco giochi. Il presidente dell'Asuc Franceschini non risparmia una frecciata al comune di Trento
VIDEO L'attacco del presidente dell'Asuc
TRENTO. Campi da calcio rimessi a nuovo, il parco giochi che è tornato ad assumere le “sembianze” di un tempo, la staccionata con il legno ormai marcito negli anni sistemata e rinnovata, rami e alberi tagliati nei luoghi più a rischio e, complessivamente, un lavoro di pulizia profondo anche per quanto riguarda i rifiuti abbandonati.
Il centro sportivo Trilacum, da anni al centro del diverbio tra Asuc di Vigolo Baselga e Comune di Trento, è tornato a splendere (quasi) come nei suoi anni d’oro, grazie all’intervento proprio dei volontari del paese. Oltre una settantina i partecipanti alla mattinata di lavoro nella giornata di ieri, 25 aprile, «il 20% della popolazione locale a dimostrazione di come i cittadini siano uniti e pronti a fare fronte comune», ha spiegato il presidente dell’Asuc Flavio Franceschini.
«E qualcuno, nei giorni scorsi, ha detto che Vigolo Baselga era “spaccata in due” sul tema del centro sportivo. Ecco la risposta: una comunità unita, che ha risposto “presente” ed ha svolto un lavoro incredibile, mettendo l’interesse verso il bene collettivo prima di tutto il resto» ha aggiunto. In collaborazione con l’associazione 1513 e il corpo dei vigili del fuoco volontari locale, l’Asuc è tornata quindi a rimettere mano al centro sportivo - ma anche a tutto il resto del paese - nei limiti delle proprie disponibilità.
Proprio pochi giorni fa infatti, durante la commissione vigilanza del Comune in cui i toni si sono accesi non poco (l’Adige del 17 aprile), il grande impianto era tornato sotto i riflettori per via della controversia che da anni interessa proprio Asuc e amministrazione comunale: l’unica soluzione sul tavolo, per il momento, sembrerebbe essere quella dello scambio di terreni per pareggiare il valore della struttura, tuttavia l’accordo tra le parti pare, ad oggi, ancora molto lontano.
Chi però non ha escluso di percorrere altre strade, come ribadito tra l’altro anche durante l’incontro in commissione, è stato proprio il presidente Franceschini. E ieri, quando insieme ai cittadini ha ripreso in mano il centro sportivo, il portavoce dell’Asuc ha evidenziato anche quali potrebbero essere le soluzioni alternative alla trattativa con il Comune. «Come già detto, ci sono altre vie e ne stiamo discutendo con i diretti interessati - ha sottolineato, pur senza fare nomi di chi si è fatto avanti fino ad ora - Stiamo pensando alla possibilità dell’affitto ad una società sportiva privata.
Il centro sportivo Trilacum andrebbe ovviamente sistemato nelle parti interne, ma ci vorrebbe meno tempo rispetto alla realizzazione di altri spazi sportivi, ad esempio, nell’area di San Vincenzo. Quindi sono in corso dei ragionamenti. C’è poi l’opzione della vendita e, su questo, si è fatta avanti una società da fuori regione. Ma la vendita sarebbe l’ultima spiaggia, perché non riusciremmo a gestire tutti quei soldi e non avremmo modo di investirli per comprare altri terreni che, ad oggi, non sono disponibili. Ultimamente si è parlato anche della costituzione di una comunità energetica, magari mettendo i pannelli solari direttamente sui campi da calcio, anche se l’investimento in questo caso dovrebbe essere ingente. Alla luce di tutto ciò, al Comune di Trento diciamo quindi di sbrigarsi e non perdere l’opportunità di riavere il centro sportivo».