Verde / Polemica

I cedri del liceo Prati verso l'abbattimento (con i docenti e gli allievi contrari): la dirigente non vuole responsabilità

La telenovela va avanti: dalla perizia «privata» che dice che non c’è rischio, alla Provincia (con Gerosa) che preme per tagliare i tronchi secolari

di Paolo Fisichella

TRENTO. «In quanto rappresentante legale della scuola se il parere di Apop è quello di abbattere non posso oppormi». Così la dirigente del liceo Prati Paola Baratter a seguito delle polemiche che negli ultimi giorni hanno interessato i due cedri secolari ubicati nel cortile del liceo Prati, poco distante da Piazza Giovanni Battista Garzetti.

L'intervento di abbattimento, già predisposto per motivi di sicurezza dall'Agenzia Provinciale per le Opere Pubbliche (Apop) nell'autunno dello scorso anno, era stato fermato a febbraio grazie alla mobilitazione di un gruppo di insegnanti che, accorpandosi privatamente le spese, aveva fatto compiere una perizia fitosanitaria e fitostatica ad un esperto, il dottor Valentin Lobis, che, con prove di trazione controllata a seguito, aveva certificato la salute e la stabilità delle due piante.

A giugno però con la chiusura delle scuole ecco "il fulmine a ciel sereno": i due cedri secondo l'agenzia andrebbero abbattuti e sostituti a causa, come riportato dalla lettera inviata alla dirigenza, del pericolo rappresentato dalle piante nel caso «di eventi atmosferici eccezionali, purtroppo ormai non infrequenti».

A dar manforte alle regioni dell'agenzia nella giornata di venerdì anche la vicepresidente e assessora provinciale all'istruzione Francesca Gerosa salvo poi, dopo la levata di scudi da parte degli insegnanti (e di molti ex studenti) che avanzavano le vie legali, fare un dietrofront aprendo ad una nuova possibilità: «se la scuola, nella sua autonomia, è sicura che non ci sono rischi, mi mandi una nota di assunzione di ogni responsabilità nel caso dovesse accadere qualcosa e io mi farò carico di interloquire con Apop perché non si taglino i cedri».

A non voler però imbarcare la scuola al rischio di una "spada di Damocle" proprio la dirigente del liceo: «Oggi ( ieri per chi legge Ndr.) ho convocato un consiglio per informare i docenti. Nonostante sia giusto rimarcare la sensibilità verso la questione da parte della scuola, in particolare dagli studenti, devo sottostare alle indicazioni "dall'alto". Dopo il consiglio invieremo un resoconto all'assessore con la storia dei cedri e gli ultimi eventi ma sottolineo che non possiamo deliberare alcunché su questo fatto».Nonostante le parole della preside rimane ampio però il fronte scolastico "anti-abbattimento" con una mobilitazione accesa da parte degli studenti che, dopo aver letto i dubbi di Gerosa sui numeri contrari all'intervento, si sono mobilitati con una petizione "fast" che in meno di 24 ore ha raccolto già più di 110 adesioni (su un totale di 350 studenti dell'istituto).

La petizione, che si aggiunge a quella dei docenti con 34 adesioni (più di metà del collegio) e ad una petizione esterna aperta da alcuni insegnanti di altre scuole (per un totale delle tre petizioni di 260 firme), non fa che confermare la volontà di salvare gli alberi che, perizia alla mano, non presentano rischi di sorta: «Gli alberi sono sani e stabili - ribadisce Giovanni Ceschi, portavoce, docente di greco e latino, ed ex presidente del Consiglio del sistema educativo provinciale -. A dirlo è il massimo esperto regionale con la sua perizia. È il suo lavoro. Apop ha tre possibilità: o può contestare quella perizia, che è inconfutabile, o deve procedere sulla base di essa. Terza possibilità: abbattere tutti gli alberi del centro storico, per "sicurezza". Questo continueremo ad affermare con ogni strumento a nostra disposizione».

A solidarizzare con la presa di posizione da parte dei docenti, a conferma dell'eco che la polemica sta aprendo, anche WWF Trentino che ha espresso, attraverso una mail, ammirazione per l'aver fatto fare una perizia su questioni spesso affrontate su basi emotive o "pressapochiste".

La perizia compiuta dall'esperto agrotecnico Labis, fuga infatti dubbi sulla sicurezza dei due cedri, che aldilà di alcuni piccoli interventi richiesti, non presenta particolari segni d'instabilità. Tra gli "advices" della perizia anche la potatura dei rami (su cui parte dei docenti si dichiara pronto a sobbarcarsi le spese), uno dei punti di maggior leva da parte dell'agenzia provinciale per l'abbattimento a causa del pericolo rappresentato in caso di cedimento per eventi straordinari. I docenti "contestatari", pur considerando la straordinarietà della dirigenza, pronta addirittura a chiamarli in consiglio per discutere della questione, si dicono pronti in extrema ratio, onde il dialogo s'interrompesse, a prendere da soli le vie legali.

comments powered by Disqus